Ribelli all’attacco per rompere assedio a Aleppo. Putin: stop a raid, prolungare tregua

Ribelli all’attacco per rompere assedio a Aleppo. Putin: stop a raid, prolungare tregua
28 ottobre 2016

I combattenti dell’opposizione siriana hanno iniziato una controffensiva per rompere l’assedio alla parte orientale di Aleppo. L’ha riferito un portavoce ribelle. I ribelli “annunciano l’inizio della battaglia per rompere l’assedio di Aleppo, che porrà termine all’occupazione da parte del regime di Aleppo occidentale e romperà l’assedio che ha intrappolato la gente all’interno”, ha detto Abu Yusef Muhajir, comandante militare della potente milizia Ahrar al Sham. Almeno 15 civili sono stati uccisi e oltre 100 feriti dai razzi sparati dai ribelli contro i quartieri di Aleppo sotto controllo delle forze governative. Secondo l’Osservatorio siriano per i Diritti umani i ribelli hanno sparato “centinaia” di colpi sulla parte occidentale di Aleppo per rompere l’assedio imposto dalle forze di Assad sulla zona orientale, in mano ai ribelli. Intanto, il Ministero della Difesa russo ha chiesto l’autorizzazione al presidente Vladimir Putin di riprendere i bombardamenti sulla città siriana di Aleppo, dopo dieci giorni di tregua umanitaria. Lo ha annunciato il generale dello stato maggiore russo Sergei Rudskoi.  “In un momento in cui i civili continuano ad essere uccisi e i ribelli hanno ripreso i combattimenti contro le forze governative, abbiamo chiesto al Comandante in capo supremo delle forze armate (Putin, ndr) di riprendere i bombardamenti aerei su Aleppo Est”, ha spiegato Rudskoi. Ma su Aleppo il presidente russo Vladimir Putin prende le distanze dal regime siriano. Per l’inquilino del Cremlino e’ “necessario prolungare la tregua umanitaria” ad Aleppo cosi’ come “considera del tutto inopportuna” la ripresa dei raid aerei sulla seconda citta’ siriana.

Cosi’ Putin e’ tornato ad auspicare una ripresa della tregua umanitaria dopo quella unilaterale offerta sempre da Mosca e durata da giovedi’ a sabato scorso che pero’ non ha portato all’evacuazione di alcun ferito ma solo di un numero ridotto di civili. Nei giorni scorso Damasco si era detta contraria alla ripresa di un nuovo cessate il fuoco mentre Mosca aveva sottolineato che i suoi jet non avevano ripreso i raid aerei sulla seconda citta’ siriana. Dunque, i principali gruppi ribelli hanno lanciato oggi un’offensiva su grande scala per cercare di rompere l’assedio della città, lanciando numerosi razzi sui quartieri controllati dalle forze del regime. Rudskoi ha inoltre reso noto che gli otto corridoi umanitari aperti negli ultimi giorni (rimasti pressoché deserti) per l’uscita da Aleppo “rimangono aperti”, ma ha sottolineato come Mosca non voglia ulteriori “pause umanitarie” se “i combattenti devono essere i soli ad approfittarne”. Si apprende adesso, infine, che un caccia russo ha sfiorato un aereo da guerra statunitense in volo sulla Siria orientale: lo hanno reso noto fonti del Pentagono, sottolineando i crescenti rischi di collisione in uno spazio aereo sovraffollato. La mancata collisione è avvenuta il 17 ottobre scorso: il caccia russo stava scortando un aereo spia e si è avvicinato a una distanza inferiore agli 800 metri dall’apparecchio statunitense. A quanto sembra il pilota russo potrebbe non essersi accorto della presenza del caccia statunitense, dal momento che i due apparecchi erano in volo notturno a luci spente.

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