Economia

Ricerca, all’anno persi 19 giorni di lavoro per tecnologia obsoleta

Una ricerca condotta da Censuswide per conto di Sharp su oltre 6.000 impiegati di nove paesi europei dimostra che ogni anno si sprecano 19 giorni di ore di lavoro a causa delle inefficienze o inadeguatezze tecnologiche, con una caduta importante della produttività e della soddisfazione di lavoratori e utenti, un costo importante per aziende pubbliche e private. Un periodo di tempo poco al di sotto delle ferie annuali retribuite di molte persone. Ma quali sono i maggiori colpevoli nello spreco di tempo ed energie lavorative? La risposta è presto svelata: la maggior parte del tempo viene persa cercando i file sul server – 23 minuti al giorno – dovuti alla mancanza di strumenti di ricerca adatti. Ulteriori perdite di tempo quotidiane riguardano l`uso della stampante: sei minuti sprecati ogni giorno in attesa che si riscaldi; e quasi nove minuti aspettando che le pagine vadano in stampa. L`attesa dell`avvio della strumentazione audiovideo è una perdita di tempo che costa in media otto minuti al giorno.  Allargando l’orizzonte e guardando ai nostri partner europei, la ricerca svela che in tutta l’Unione queste inefficienze costano alle aziende una media di 19 giorni per lavoratore all’anno, quasi quattro settimane di vacanza, dunque con delle performance che ci vedono anche in questo caso indietro come qualità delle tecnologie e produttività del lavoro. Il 53% degli intervistati in Italia dichiara che il proprio posto di lavoro non è aggiornato dal punto di vista tecnologico. Se il loro ufficio fosse dotato di una migliore tecnologia, oltre due terzi dei lavoratori (68,2%) risulterebbe più produttivo, circa la metà (45,9%) sarebbe più motivato e il 40,2% ritiene di poter essere più creativo.

 

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