Ricerca, creata la pelle dell’invisibilità

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A multidirectional `perfect paraxial' cloak using 4 lenses. For a continuous range of viewing angles, the hand remains cloaked, and the grids seen through the device match the background on the wall (about 2 m away), in color, spacing, shifts, and magnification. The edges of the optics can be seen since this is a small-angle ('paraxial') cloak, but this can be reduced by using large optics and for distant viewing; also the center of the device must not be blocked. // an optical cloaking configuration designed by University of Rochester professor of physics John C. Howell and Ph.D. student Joseph Choi is pictured in Bausch & Lomb Hall September 11, 2014. // photo by J. Adam Fenster / University of Rochester

Diventare completamente invisibili. Se prima questa era considerata un’operazione da fantascienza, presto potrebbe diventare realtà. Ciò sarà possibile grazie al lavoro dell’equipe coordinata da Xiang Zhang, dell’università della California a Berkeley, del Lawrence Berkeley National Laboratory e della università saudita King Abdulaziz che ha messo a punto una speciale pelle ‘hi tech’. Già descritto tra le pagine di Science, il rivoluzionario materiale è composto da minuscole antenne d’oro in grado di respingere la luce, facendo sì che un oggetto tridimensionale diventi letteralmente invisibile. Il tessuto, spesso appena 80 miliardesimi di metro, può avvolgersi e aderire perfettamente alla superficie che si vuole nascondere, facendola sparire. Per ora, il mantello creato è piccolissimo e ha reso invisibile un oggetto della dimensione di sole due cellule, per questo gli esperti lavoreranno d’ora in poi per crearne uno più grande.