Scienza e Tecnologia

Ricercatrice italiana tra i “top 100” del mondo

C’è la ricercatrice italiana Marica Branchesi nell’elenco annuale delle 100 persone più influenti al mondo della rivista Time. Un nuovo riconoscimento, dunque, per il lavoro svolto da Branchesi, ricercatrice del GSSI – Gran Sasso Science Institute e dell’INFN, in occasione della storica osservazione della fusione di due stelle di neutroni: evento che ha dato inizio a un nuovo modo di studiare il nostro universo, aprendo l’era dell’astronomia multimessaggero. Marica Branchesi, come membro della collaborazione LIGO/VIRGO, ha, infatti, avuto il compito di coordinare la comunità scientifica delle onde gravitazionali e quella degli osservatori di radiazione elettromagnetica.

Coordinamento che ha consentito lo straordinario risultato scientifico sulla prima osservazione del cataclisma astrofisico attraverso lo studio di diversi messaggeri cosmici: onde gravitazionali e fotoni, appunto. Branchesi è stata cosi’ tra gli speaker della conferenza, che si è tenuta a Washington D.C., in contemporanea con molte altre conferenze in tutto il mondo, il 16 ottobre 2017, durante la quale è stata annunciata al mondo la scoperta. “Sono molto emozionata, è un riconoscimento davvero inaspettato!”, ha commentato Marica Branchesi. “Dalle scoperte rivoluzionarie ottenute osservando le onde gravitazionali ai riconoscimenti internazionali degli ultimi mesi, per me e’ un continuo susseguirsi di grandissime emozioni. Sono estremamente onorata dal fatto che, grazie a questa nomination del TIME, il nostro Paese e la ricerca scientifica siano riconosciuti a livello internazionale”, ha concluso Branchesi. “Congratulazioni a Marica per questo nuovo riconoscimento per il suo lavoro, che è rappresentativo dell’impegno di un’intera comunità ed è emblematico della peculiarità della scoperta di cui siamo stati tra i protagonisti”, ha sottolineato Fernando Ferroni, presidente dell’INFN.

“Il ruolo di coordinamento svolto da Marica e dai suoi colleghi, che ha fatto sì che le decine di osservatori elettromagnetici sulla Terra e nello spazio lavorassero in modo coeso e sinergico assieme agli interferometri di onde gravitazionali, è stato determinante per il raggiungimento del risultato, ed è rappresentativo del carattere ‘corale’ di questa scoperta: siamo molto contenti che il valore di tutto ciò venga riconosciuto anche al di fuori della comunità scientifica e a livello mondiale”, ha concluso Ferroni. “Siamo orgogliosi che Marica sia una nostra ricercatrice, – ha commentato Eugenio Coccia, rettore del GSSI, la scuola universitaria superiore dove lavora Branchesi – è un ulteriore segno che è possibile reclutare brillanti talenti e fare scienza di frontiera in Italia, e in particolare all’Aquila”. “Il nuovo campo dell’astronomia a molti messaggeri, cioè fotoni e onde gravitazionali, deve molto alla capacita’ di Marica di far fare squadra a comunità scientifiche diverse”, ha concluso Coccia.

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