Riff, da ‘Nancy’ a ritratto Anita Ekberg
In concorso internazionale lungometraggi due italiani in gara
Una prova d’attrice intensa che ha conquistato i critici: e’ quella offerta da uno dei maggiori talenti della sua generazione, la britannica Andrea Riseborough in Nancy dell’esordiente Christina Choe. Il dramma/thriller con Steve Buscemi dopo aver vinto nel 2018 il premio per la migliore sceneggiatura al Sundance Film Festival, debutta in Italia in anteprima come film d’apertura della 18/a edizione del Rome Independent Film Festival (15 – 22 novembre), per poi arrivare nelle sale italiane il 12 dicembre con Mariposa. “Anche quest’anno al Riff presentiamo un panorama ampio, dalla commedia a temi sociali forti, dall’omofobia ai rischi’ambientali. Quest’anno abbiamo in programma 15 anteprime mondiali, 10 anteprime europee e 60 italiane” spiega il direttore artistico Fabrizio Ferrari.
Nel concorso internazionale lungometraggi, aperto alle opere prime e seconde, due gli italiani in gara: Affittasi vita di Stefano Usardi con Massimiliano Varrese nei panni di un artista in crisi e Tensione superficiale di Giovanni Aloi, con Cristiana dell’Anna nel ruolo di Michela, ragazza madre che per garantire un futuro migliore al figlio, ogni weekend, lascia il paesino sul lago di Resia dove abita, per andare a prostituirsi in Austria, dove chi vende il proprio corpo e’ garantita dalla legge. Fra i titoli fuori concorso, c’e’ la commedia italo-russa Di tutti i colori di Max Nardari, con Nino Frassica. In Russia e’ uscito in 400 sale ma con dei grossi tagli, “perche’ li’ ci sono ancora preconcetti omofobi e nonostante i produttori russi conoscessero la sceneggiatura (al centro della storia un giovane uomo che per lavorare in una casa di moda si finge omosessuale), in fase di riprese hanno iniziato a chiedere dei cambiamenti” dice un altro degli interpreti, Andrea Preti. Nel cast, fra gli altri anche Alessandro Borghi e Giancarlo Giannini.
Tra i nove documentari italiani in gara ci sono i ritratti di Anita Ekberg, in Ciao Anita! di Jacques Lipkau Goyard e Marco Kuveiller e Pastrone! il film non fiction di Lorenzo De Nicola dedicato a Giovanni Pastrone (1882 – 1959), “che potremmo definire lo Scorsese del Cinema muto italiano – spiega il documentarista -. Anche se in realta’ il Cinema e’ stata solo una piccola parte della sua vita. Dopo aver smesso di fare il regista, si e’ dedicato a curare le persone con una sua invenzione”. Spazio agli omaggi anche tra i nove documentari internazionali in concorso, da Dave Grusin: Not Enough Time di Barbara Bentree, dedicato al grande musicista e compositore di colonne sonore a Peter Lindbergh – Women’s stories di Jean Michel Vecchiet, sul famoso fotografo di moda scomparso a settembre.