Un danno erariale valutabile intorno ai 60 milioni di euro per il conferimento nelle discariche siciliane dal 2009 ad oggi di rifiuti tutt’altro che speciali, ma considerati tali grazie a una circolare della Regione che ha causato un abbattimento non dovuto delle imposte e un conseguente buco nei conti pubblici di cui ora il Movimento 5 Stelle e l’associazione Zero Waste-Sicilia chiedono conto e ragione. E per farlo hanno presentato due esposti alla Corte dei conti.
“Con una circolare dell’assessore regionale al Territorio e ambiente del 2009 – spiega la deputata M5S alla Camera, Claudia Mannino, firmataria e promotrice dell’esposto – si attribuì, contrariamente alla normativa e alla giurisprudenza nazionale, la qualifica di rifiuto speciale ai rifiuti solidi urbani soggetti a trito-vagliatura. Questo ha comportato il dimezzamento dell’ecotassa, il tributo speciale istituito con la L. 549/1995 per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, rendendo vantaggioso conferire in discarica, contrariamente allo scopo della normativa che fissa tale tributo per ‘favorire la minore produzione di rifiuti e il recupero degli stessi'”.