La riforma della giustizia firmata Nordio è di nuovo al centro del dibattito politico. Ora si diffonde il “sospetto” che il Quirinale abbia bisogno di tempo per valutarla prima di autorizzarne l’esame alle Camere. In realtà il provvedimento è arrivato negli uffici del Colle più alto mentre il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme ai consiglieri che lo hanno accompagnato, si trovava in America Latina, difficile quindi che possa essere stato già preso in esame. Si tratta insomma di tempi normalissimi – viene assicurato – se si considera che Mattarella è atterrato questa mattina da Asuncion, capitale del Paraguay, e come prima cosa ha partecipato ai funerali di Stato di Arnaldo Forlani questa mattina all’Eur.
Sul tema della giustizia, però, la tensione tra le forze politiche è altissima, dopo la nota informale in cui giovedì scorso Palazzo Chigi aveva accusato parte della magistratura di aver “deciso di inaugurare anzitempo la campagna elettorale per le elezioni europee” a proposito dei casi Santanchè e Delmastro. Sulla questione la premier Giorgia Meloni tace, anche se oggi per tutto il giorno si sono rincorse voci di un possibile intervento pubblico sulla direttrice Roma-Riga-Vilnius. “Quanto durerà ancora il silenzio di Meloni? Da settimane é in ostaggio delle inchieste, degli scandali e dei vergognosi sproloqui della sua stessa maggioranza e non abbiamo sentito da lei una sola parola sulle emergenze economiche e sociali del Paese”, ha attaccato la segretaria del Pd Elly Schlein.
Oggi la presidente del Consiglio è arrivata a Riga, in Lettonia, per una visita lampo prima di volare a Vilnius per il vertice Nato che inizia domani. Dopo l’incontro con il primo ministro Arturs Krisjans Karins i due hanno rilasciato dichiarazioni congiunte, ma senza prevedere domande. Al termine Meloni è stata incalzata dai giornalisti che le hanno chiesto quando sarà possibile fare una conferenza stampa sui temi italiani. “Lo facciamo alla fine del vertice Nato perché adesso sono molto in ritardo, però alla fine del vertice Nato facciamo un punto stampa su tutto quanto”, ha risposto prima di infilarsi in auto diretta alla base militare di Camp Adazi. Da Palazzo Chigi intanto si nega che ci siano problemi con il Quirinale o che Meloni e Mattarella abbiano avuto un confronto sulla situazione della giustizia. “I due si sentono abitualmente e i rapporti sono buoni”, viene assicurato.