Il governo ha posto la fiducia alla Camera su due maxiemendamenti al ddl delega di riforma del processo penale. È stato il ministro dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà ha annunciato la questione di fiducia protetto dai commessi mentre i deputati di Alternativa C’è hanno urlato “vergogna, vergogna”. La protesta si è però chiusa dopo pochi minuti. Tuttavia, l’accordo sul provvedimento che approda in Aula alla Camera dovrebbe essere ormai “blindato” ma nel governo l’attenzione rimane altissima soprattutto nei confronti di possibili strappi dentro il M5s.
I primi segnali infatti sono arrivati nel pomeriggio in Aula. Al voto sulle pregiudiziali di costituzionalità sono stati in 41 i deputati del Movimento 5 stelle che non hanno partecipato, senza essere in missione. Sono stati invece 13 gli assenti M5s ‘giustificati’ in quanto in missione. Il timore è che ci possa essere qualcuno o qualche partito che possa mettere nuovi paletti e aprire nuove questioni. Non è infatti passato inosservato il via libera all’emendamento dell’azzurro Pierantonio Zanettin in cui si chiedono “criteri più stringenti” per la riapertura delle indagini: la previsione potrebbe rischiare di sollevare ulteriori dubbi tra i 5 Stelle che hanno anche dovuto rinunciare a un esplicito riferimento a un allungamento dei tempi di prescrizione per i reati contro la Pa e che intanto, ad esempio, si uniscono a Leu per chiedere di dare più tempo ai processi perle catastrofi ambientali.
L’ex premier Giuseppe Conte ha però espresso contrarietà per l’assenza in Aula dei 41 deputati cinque stelle: “Oggi c’è stato un episodio che non mi è piaciuto. È vero che era domenica, che la nostra presenza non era fondamentale ma noi la nostra forza politica la dimostriamo con la compattezza. Chi vuole bene al M5s partecipa alle votazioni e ai processi decisori compattamente, esprimendo la nostra linea”. Dal fronte dell’opposizione, i deputati di Fratelli d’Italia hanno attuato un rigoroso ostruzionismo parlamentare nell’Aula della Camera, impegnata nell’esame della riforma del processo penale, con interventi a raffica, continui richiami al regolamento, interruzioni, cartelli.
È stata fatta anche la richiesta di voto a scrutinio segreto, respinta dal presidente Roberto Fico. Domani sera a partire dalle 20.45 circa inizieranno le dichiarazioni di voto sulla fiducia. Ogni gruppo – come da intesa in capigruppo – avrà un’unica dichiarazione di voto sulle due fiducie e a seguire ci saranno due chiame con appello nominale per i due voti di fiducia. Martedì dalle 9 inizierà l’esame degli ordini del giorno, con dichiarazioni di voto e voto finale a seguire. Il termine per la presentazione degli ordini del giorno è stato fissato per le 14 di domani.