Riforma della giustizia: Petrelli (Camere penali), “Governo deciso a portare avanti la riforma nei tempi previsti”

Francesco Petrelli
“Non so quali siano le intenzioni del governo, ma da quello che ci è stato detto indubbiamente è emersa una decisa volontà a portare avanti la riforma della giustizia nei tempi tecnici previsti”. Con queste parole Francesco Petrelli, presidente delle Camere penali, ha commentato l’incontro avvenuto a Palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni e il ministro della Giustizia Carlo Nordio, dedicato alla riforma del sistema giudiziario.
Petrelli ha definito l’incontro “approfondito” e ha sottolineato che sono stati toccati tutti i temi relativi alla riforma costituzionale della separazione delle carriere. “Abbiamo invitato il governo ad andare avanti senza tentennamenti sulla via di questa riforma fondamentale”, ha aggiunto, evidenziando l’importanza di un percorso chiaro e determinato.
Obiettivi condivisi e confronto tecnico
Il presidente delle Camere penali ha spiegato che con la premier Meloni c’è stato un accordo sugli obiettivi della riforma, in particolare sull’adeguamento dell’ordinamento costituzionale della magistratura all’articolo 111 della Costituzione, per realizzare la figura del “giudice terzo”. Petrelli ha definito l’incontro “molto tecnico”, focalizzato sugli aspetti pratici della riforma senza entrare nel merito delle polemiche o delle tensioni con la magistratura.
“Ci siamo lasciati con l’affermazione della presidente Meloni che questo non sarà un incontro isolato, ma il primo di una serie di confronti sui temi più importanti della giustizia penale”, ha riferito Petrelli, sottolineando l’intenzione del governo di proseguire il dialogo su questi temi.
Una riforma per i cittadini, non punitiva
Petrelli ha ribadito che la riforma non è pensata per gli avvocati né punitiva verso la magistratura, ma è finalizzata a garantire una giustizia più moderna e adeguata a una democrazia liberale, a beneficio di tutti i cittadini. Tuttavia, sono stati affrontati anche temi su cui non c’è piena convergenza, come il pacchetto Sicurezza attualmente al Senato. “Abbiamo raccomandato una revisione dei punti critici che riguardano le violazioni del diritto penale liberale e le contraddizioni con alcuni principi costituzionali”, ha precisato.
Suicidi in carcere e sovraffollamento: un problema urgente
Durante l’incontro, Petrelli ha sollevato anche il “problema tragico dei suicidi in carcere e del sovraffollamento”, temi su cui non c’è stata una piena condivisione con il governo. “Abbiamo rappresentato le ragioni a sostegno delle nostre battaglie”, ha detto, auspicando un maggiore impegno su questi fronti.
Temi non discussi: ruolo del PM e avvocato in Costituzione
Petrelli ha chiarito che non è stato affrontato il tema della presunta intenzione del governo di togliere ai pubblici ministeri la guida della polizia giudiziaria nelle inchieste. “Non è un tema all’ordine del giorno”, ha spiegato, ricordando che la Costituzione già prevede il controllo della polizia giudiziaria da parte del PM.
Allo stesso modo, non è stata discussa la questione del rafforzamento del ruolo dell’avvocato in Costituzione. “Nell’incontro con Nordio in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario dei penalisti, abbiamo chiarito che non è un tema prioritario per l’avvocatura penale. L’articolo 24 della Costituzione, che tutela il diritto di difesa, è già una garanzia sufficiente”, ha concluso Petrelli.
L’incontro si è chiuso con un’importante dichiarazione della premier Meloni, che ha auspicato un confronto continuo su tutti i temi, anche quelli più controversi. Petrelli ha definito il colloquio “lungo e proficuo”, evidenziando la volontà del governo di non limitarsi a un incontro isolato, ma di avviare un percorso di riforma condiviso e partecipato.