Riforma delle Province, ecco il modello Toscana

La Regione si riapproprierà nel 2015 delle funzioni provinciali in materia di agricoltura, anche quelle delegate a Unioni di Comuni, si occuperà di forestazione, caccia e pesca, orientamento e formazione professionale…

consiglio toscana

La Regione Toscana si riapproprierà nel 2015 delle funzioni provinciali in materia di agricoltura, anche quelle delegate a Unioni di Comuni, si occuperà di forestazione, caccia e pesca, orientamento e formazione professionale, avrà competenze in materia di rifiuti, difesa del suolo, tutela della qualità dell’aria e delle acqua, inquinamento acustico ed energia, osservatorio sociale e sulle autorizzazioni come Aia, Vas, Via e Aua. Quanto alle strade regionali, progettazione e realizzazione di opere strategiche saranno regionali mentre la manutenzione rimarrà alle Province.

E’ quanto prevede la proposta di legge di riorganizzazione delle Province, approvata dalla giunta.
Il Genio Civile sarà presente nei territori e competente per progettazione, manutenzione e polizia idraulica.
Ai Comuni andranno invece le competenze su turismo, sport, albi regionali e interventi pubblici di forestazione che erano finora delle Province. Una riorganizzazione a parte riguarderà la Città metropolitana fiorentina, che assorbirà le deleghe altrove passate alle amministrazioni comunali e si occuperà, se i Comuni lo decideranno, anche di urbanistica e piano strutturale, mobilità, viabilità e edilizia scolastica.

A seguito del trasferimento del personale saranno costituiti in ogni Provincia uffici territoriali regionali. Polizia provinciale e politiche del lavoro seguiranno una strada a parte. In particolare, per il lavoro la Regione ha già deciso l’istituzione di un’agenzia regionale ad hoc, ma per ora la materia è congelata in attesa dei decreti del Jobs Act. “La Regione sarà un po’ meno ente solo di programmazione, come è stato dalla fine degli anni Novanta in poi, e più ente di governo diretto dei territori” sottolinea il governatore Enrico Rossi.