Riforma delle Province, riparte l’iter in Aula. Lantieri: “Rischiamo di perdere i finanziamenti”

SICILIA La legge e’ stata incardinata. Tra i nodi le funzioni degli enti, l’ipotesi che il sindaco della citta’ metropolitana coincida con il sindaco del comune capoluogo e l’introduzione del voto ponderato

parlamento siciliano

L’Assemblea regionale ci riprova. Partito oggi pomeriggio all’Ars l’iter in Aula del disegno di legge che completa la riforma delle Province, con la modifica delle norme impugnate dal Consiglio dei ministri alla legge approvata nel luglio 2015. Un testo dal percorso tormentato, reso accidentato da ‘guastatori’, censure, passi falsi, continue proroghe di commissariamenti e ‘spacchettamenti’, che hanno rinviato per anni il decollo dei liberi consorzi comunali e delle citta’ metropolitane. Cosi’ la Regione che e’ partita prima in Italia, si ritrova fanalino di cosa. I punti piu’ discussi le funzioni degli enti e l’ipotesi che il sindaco della citta’ metropolitana coincida con il sindaco del comune capoluogo, l’introduzione del voto ponderato. La legge e’ stata incardinata ed e’ iniziata la discussione generale, il termine per gli emendamenti e’ stabilito domani, mentre la discussione generale proseguira’ ancora il prossimo mercoledi’ per permettere un confronto tra governo e parlamento. Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha valutato come positiva e convincente la proposta del deputato del Pd Giovanni Panepinto di stralciare dal disegno di legge la parte che riguarda le funzioni cui dedicare un ddl a parte “di accompagnamento”. Da Ardizzone e’ stato rivolto un appello alle forze politiche alle quali ha chiesto “di limitare gli emendamenti per raggiungere un intesa”. “Non innamoriamoci di una tesi – ha detto – siamo qui per valutare la strada migliore che ci porti a varare una legge non impugnabile, ma non bisogna sconfinare rispetto ai punti evidenziati dal governo nazionale”. “Potremmo chiamarla la riforma della legislatura – ha ironizzato Gino Ioppolo di Lista Musumeci – non perche’ sia la piu’ importante, ma perche’ forse non basta neppure una legislatura per vararla”.

Intanto, l’assessore regionale alle Autonomie locali, Luisa Lantieri lancia l’allarme: “Questa legge serve e anche in fretta, la prossima settimana si porti a compimento l’iter in modo tale da ottenere i finanziamenti da parte dello Stato e concludere la fase gia’ iniziata di interlocuzione con Roma”. In altre parole, la Lantieri evidenzia che “con la legge che non e’ stata attuata, noi Regione a statuto speciale non abbiamo potuto ottenere parte dei 495 milioni che lo Stato ha distribuito alle Regioni a statuto ordinario; al momento non abbiamo infatti strumenti per reclamare quanto ci spetta”.