E’ atteso per oggi alle 14 il voto finale dell’Ars sulla riforma delle Province che prevede l’istituzione dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane. Ieri l’Assemblea ha approvato i 46 articoli del ddl in una seduta fiume, in cui non sono mancate le sorprese. La maggioranza infatti è andata sotto due volte, e l’Aula ha respinto l’emendamento dell’Udc che puntava ad introdurre le disposizioni della legge Delrio per le Città metropolitane, a cominciare dalla corrispondenza tra il sindaco dell’ente intermedio con il primo cittadino del comune capoluogo, mantenendo l’elezione di secondo grado. I presidenti e la giunte dei Liberi Consorzi e Città metropolitane saranno dunque eletti dai sindaci e dai consiglieri comunali di tutti i comuni.
I due enti intermedi avranno competenze proprie in materia di servizi sociali e culturali, di sviluppo economico, di organizzazione del territorio e tutela dell’ambiente. La riforma inoltre dispone che gli enti di area vasta stabiliscano entro tre mesi la propria dotazione organica e offre la possibilità di formare nuovi Liberi consorzi di comuni che abbiano i requisiti di continuità territoriale e una popolazione non inferiore a 180 mila abitanti. Il personale che resterà assegnato ai nuovi enti o che andrà in mobilità sarà individuato con decreto del presidente della Regione, previa delibera di giunta su proposta dell’assessore regionale alle Autonomie locali, sentite le principali organizzazioni sindacali.