Riforma ex Province, è caos in Sicilia. Renzi incontra Orlando e Bianco, i sindaci metropolitani “abusivi”
PATTO PER IL SUD Il presidente del Consiglio e’ atteso sabato a Palermo e Catania per firmare accordi da circa un miliardo di euro
Il pasticciaccio siciliano sulla riforma (mancata) delle province, con l’annuncio ieri dell’impugnativa dell’ultimo testo varato dall’Ars, addensa nubi sulla visita del premier Matteo Renzi in Sicilia. Il presidente del Consiglio e’ atteso sabato a Palermo e Catania per firmare patti da circa un miliardo di euro. Solo che i suoi interlocutori, i primi cittadini Leoluca Orlando ed Enzo Bianco, non avrebbero i ‘titoli’ richiesti, anzi il ‘titolo’, quello di sindaco metropolitano, questione al centro proprio della nuova impugnativa di Palazzo Chigi. “Data la particolare situazione delle citta’ metropolitane della Regione siciliana, per le quali il sindaco della Citta’ metropolitana non risulta ufficialmente rappresentare i territori metropolitani – scrive la segreteria tecnica del sottosegretario alla Presidenza Claudio De Vincenti – si chiede cortesemente di poter disporre delle leggi regionali di riferimento e di formulare un’eventuale proposta che legittimi il sindaco alla sottoscrizione del Patto. Ad esempio, si propone: ‘Il sindaco della Citta’ di Palermo, consultati i sindaci dei Comuni dell’area metropolitana ed avendone ricevuta l’investitura, e’ delegato a rappresentare l’intera area della Citta’ metropolitana ai fini della sottoscrizione del presente Patto'”. Cosi’ e’ corsa contro il tempo per farsi trovare pronti alla visita di Renzi. Il sindaco Enzo Bianco e’ pero’ sicuro: “Alla presenza del presidente del Consiglio sabato prossimo firmero’ il Patto nella qualita’ di autorita’ urbana di Catania”.
Esattamente come e’ stato fatto per il Pon Metro che e’ gia’ in fase avanzata di sviluppo. Infatti, nonostante in Sicilia la definizione degli organismi delle citta’ metropolitane “sta subendo un dannoso ritardo”, sottolinea Bianco, la Citta’ metropolitana “rappresenta in ogni caso una realta’ gia’ identificata dalla legge e di fatto. E il governo, come per il Pon Metro, ha individuato Catania come soggetto pienamente legittimato alla sottoscrizione del Patto redatto grazie a numerosi incontri con la presidenza del Consiglio dei ministri”. Cionondimeno Orlando, anche nella qualita’ di presidente dell’Anci Sicilia punta il dito contro “lo stato di calamita’ istituzionale della Regione che viene evidenziato e confermato dalla ennesima impugnativa di una legge regionale e i cittadini siciliani subiscono le conseguenze di una riforma annunciata tre anni fa e che ha soltanto prodotto commissariomania e cancellazione di servizi con disastrosi dissesti finanziari”.
Alza la voce contro il governo Crocetta la Cisl siciliana: “Governo regionale e Ars – dice il leader regionale Mimmo Milazzo – garantiscano la piena e democratica governance dei nuovi enti locali nel quadro dell’assetto istituzionale nazionale ed europeo. E’ contro questa cultura politica dell’improvvisazione, della rissa e del tirare a campare, che “Cgil, Cisl e Uil scenderanno in piazza sabato 7 maggio con una grande manifestazione regionale”. Il segretario regionale della Cgil Michele Pagliaro parla di “stallo che sta mettendo a rischio il futuro dei lavoratori, di importanti servizi e ora anche i patti di Palermo e Catania”, e di “pochezza della politica siciliana, arroccata su velleita’ politiche elettorali a discapito dei cittadini, dei servizi e del lavoro. Saremo in campo contro questo immobilismo generale, contro l’incapacita’ del governo regionale di risolvere i problemi che rischia di fare affondare la Sicilia”.