I sindaci di Palermo, Messina e Catania non saranno i sindaci delle città metropolitane, come prevede, invece, la legge Delrio. L’emendamento, della riforma delle ex province, a firma Pd, è stato bocciato dall’Assemblea regionale siciliana, con il voto segreto. Governo e maggioranza sono stati battuti in aula con 33 voti contrari. L’Assemblea, grazie al voto segreto richiesto dal deputato Giovanni Greco (Mpa), ha bocciato l’emendamento a firma del capogruppo Pd Alice Anselmo e del vice Giovanni Panepinto. La norma prevedeva che “il sindaco metropolitano è di diritto il sindaco del comune capoluogo”. E ancora: “Qualora il sindaco metropolitano cessi dalla carica per cessazione dalla carica di sindaco del comune capoluogo, il vicesindaco rimanga in carica fino all’insediamento del nuovo sindaco metropolitano”.
E’ stato bocciato anche l’emendamento di Mimmo Turano (Udc) che prevedeva il voto ponderato solo tra sindaci. Per Turano “sapere di approvare una legge che non rispetta i parametri indicati, significa andare incontro consapevoli ad una nuova impugnativa. Chiedo consenso e attenzione su questo, approviamo una legge che rispetti i parametri che ha indicato la presidenza del consiglio”.