Riforma Regolamento Camera: nuovi gruppi solo se rappresentano partito

Vicepresidenti decadono se cambiano gruppo. Presentato il testo nella Giunta

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Sarà possibile formare nuovi gruppi parlamentari durante la legislatura solo se “composti esclusivamente da deputati provenienti da un unico Gruppo parlamentare, purché in numero non inferiore a quattordici, e che rappresentino, in forza di elementi certi ed inequivoci, un partito o un movimento politico organizzato nel Paese anche formatosi successivamente alle elezioni”. E’ quanto prevede il testo di riforma presentato dai relatori oggi nella Giunta per il Regolamento. È in ogni caso consentita, nel corso della legislatura, la costituzione di Gruppi che siano risultato di fusioni.

Il testo prevede anche che i vicepresidenti della Camera che decidono di cambiare gruppo parlamentare decadono dalla carica. “I Vicepresidenti e i Segretari che entrano a far parte di un Gruppo parlamentare diverso da quello al quale appartenevano al momento dell’elezione decadono dall’incarico”, recita il testo. Inoltre si prevede che i componenti dell’Ufficio di Presidenza chiamati a far parte del Governo cessano dalle cariche dell’Ufficio di Presidenza. Dunque, parte l’iter della riforma del Regolamento della Camera conseguente alla riduzione del numero dei parlamentari. “Oggi insieme al correlatore Emanuele Fiano abbiamo depositato in Giunta un testo per la riforma del Regolamento di Montecitorio frutto del lavoro di analisi e sintesi realizzato in questi mesi sulle diverse proposte presentate e sulle diverse impostazioni di partenza dei gruppi”, annuncia su twitter Simone Baldelli, relatore della riforma. La riunione della Giunta è stata aggiornata ai primi di marzo e, secondo quanto si apprende, prima ci sarà un incontro con i relatori del Senato per discutere del tema della composizione e della necessaria simmetria delle commissioni parlamentari.

La proposta dei relatori per la riforma del Regolamento della Camera interviene anche sulle risorse economiche destinate ai gruppi. Il disincentivo a cambiare “casacca” prevede che si possano ottenere fondi aggiuntivi solo se il gruppo aumenta di 10 deputati. Lo stanziamento finanziario viene ripartito per un quarto in misura uguale tra i Gruppi e per la restante parte in misura proporzionale alla consistenza numerica degli stessi all’inizio di ciascuna legislatura. “Nel corso della legislatura la ripartizione è rideterminata esclusivamente in caso di cessazione o nuova costituzione di un Gruppo”, inoltre “non sono considerati i deputati entrati a far parte del Gruppo misto non iscritti ad alcuna componente. Il contributo assegnato al Gruppo misto è ripartito tra le componenti politiche in esso costituite in ragione delle esigenze di base comuni e della consistenza numerica di ciascuna componente”.