Riformare il settore dei giochi partendo dalle indicazioni della Commissione Antimafia
Commentando l’operazione “Game Over” condotta dalla Polizia di Stato nei giorni scorsi, l’onorevole Rosy Bindi ha sottolineato la necessità di riformare il settore il tenendo conto delle indicazioni della Commissione Antimafia.
L’operazione denominata “Game Over”, ha portato alla scoperta di legami tra una rete di 700 agenzie di scommesse e Cosa Nostra, capaci di generare profitti quantificati nell’ordine di oltre un milione di euro mensili. La rete criminale, coordinata da Benedetto Bacchi, imprenditore del settore dei giochi e delle scommesse, era riuscita a monopolizzare il settore creando una rete di agenzie di scommesse abusive, i cui proventi venivano distribuiti a famiglie mafiose.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse a carico di 31 accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, riciclaggio, auto riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori aggravato dal metodo mafioso, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla raccolta abusiva di scommesse ed alla truffa ai danni dello Stato, stupefacenti e altro. Altri 29 soggetti sono indagati per associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo delle scommesse sportive e truffa ai danni dello Stato. Il Gip, non ha ritenuto sussistenti le esigenze cautelari, ma ha riconosciuto a pieno titolo la gravità del quadro indiziario a loro carico.
“È inquietante scoprire che Bacchi voleva partecipare alla sanatoria per le sue 700 agenzie versando 7 milioni di euro, mentre ne guadagnava almeno un milione al mese”, ha commentato il presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, aggiungendo che “la capacità delle mafie di occupare nuove frontiere di arricchimento va contrastata chiudendo con rapidità i varchi nei quali riescono a infilarsi. Il mondo dell’azzardo legale è uno di questi ed è più che mai urgente la riforma del settore, secondo le indicazioni da tempo avanzate dalla Commissione Antimafia”.
Il settore dei giochi è uno dei più esposti alla criminalità organizzata, come ha spiegato in maniera dettagliata il Gen. Scripanti della Guardia di Finanza durante il suo intervento al convegno “Gioco legale in Italia: dialogo tra imprese, parti sociali e regolatore”. Nel primo semestre del 2017, su 50.000 transizioni sospette, 1.075 operazione hanno riguardato il settore dei giochi, pari al 2,18% del totale ed in lieve aumento rispetto allo scorso anno.
Il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho, a Lecce, ha sottolineato invece che “le mafie oggi sono tutte strutturate, al di là dei gruppi camorristici, o di quelli che operano nella provincia di Foggia, che sono ancora gruppi molto sanguinari e più ‘fluidi’ e non radicati sul territorio, altrove le mafie sono ormai radicate e molto forti perché riescono a strutturarsi sia nel settore economico sia in quello politico, mantenendo poi un controllo sul territorio con una struttura militare che consente di continuare ad esercitare estorsioni, usura e scommesse on line, settore questo tra i più floridi perché consente di aggirare la normativa, il controllo e vigilanza sul riciclaggio”.