Anche senza FI abbiamo i numeri

6 aprile 2014

Non nasconde ottimismo Maria Elena Boschi. La ministra delle Riforme, ospite di Maria Latella su SkyTg 24, dice di scommettere sulla tenuta dell’accordo con Forza Italia, nonostante i malumori esternati dal Cavaliere. Il quale, però, proprio su questo aveva emanato una nota chiarificatrice, che fa dire oggi alla Boschi che “anche le parole di Berlusconi vanno in questa direzione”, cioè in quella di un accordo ben saldo. “Le critiche alla riforma del Senato – aveva scritto Berlusconi nella nota – si riferiscono alla composizione dello stesso così come ipotizzato nel Ddl approvato dal Governo. Ma Forza Italia resta convinta della necessità di riformare il Senato, a partire da quanto stabilito nel cosiddetto patto del Nazareno, ovvero la fine del bicameralismo e la fine degli indennizzi”.

La ministra risolve la questione con l’analisi delle divisioni interne al partito di Silvio Berlusconi. “Ci sono dei contrasti interni a FI che mi auguro si risolveranno, ma se FI si sfilasse dagli accordi i numeri per andare avanti ci sono”, dice. Giovanni Toti ribatte su Twitter: “Sommessamente vorrei far notare al Ministro Boschi che i problemi sulle riforme ce li ha il Pd non Forza Italia. Se ne è accorta?”.  Il ministro insiste: “Mi auguro che FI continui a contribuire al processo delle Riforme, ma se non dovesse succedere la maggioranza ha i numeri per andare avanti”. Trasuda sicurezza, non si mostra affatto preoccupata. Anche perché, “sui punti principali e sui paletti essenziali della riforma del Senato non c’è margine di manovra. Non è interesse di nessuno rimettere in discussione le riforme. Non pensiamo a un piano B in caso di fallimento, è il Paese che ne ha bisogno”.

Insomma la strada è segnata, “la linea è decisa”, e arriva lontano: “Tornare al voto a ottobre se non passassero le riforme? Assolutamente no – dice la ministra – siamo determinati ad andare avanti, stiamo lavorando seriamente e non ci faremo scoraggiare da chi cerca di metterci i bastoni tra le ruote”.  Proprio su chi mette i bastoni tra le ruote, sugli appelli, le resistenze che da più parti arrivano, dice la Boschi: “Alcuni professori salgono in cattedra e si oppongono al cambiamento. Io vengo da una famiglia contadina e ne vado orgogliosa, ma ci sono tanti cittadini italiani che hanno studiato e si sono stancati di promesse non mantenute, in particolare dalla classe politica. Per questo abbiamo deciso di dare un cambio di passo. C’è una parte di professori che ogni volta che si propone un cambiamento si comporta come all’università, come se dovesse dare i voti agli studenti e non accettano che ci possa essere un’idea diversa dalla loro per riformare il Paese”. (Il Tempo)

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