Economia

Rinnovato contratto dei metalmeccanici, 92 euro di aumento medio. Boccia: “Verso paese più moderno”

Via libera al rinnovo contratto dei metalmeccanici per il 2016-2019. L’accordo è stato siglato da Federmeccanica e Fim-Cisl, Uilm e Fiom-Cgil che torna alla firma dopo due accordi separati. L’intesa riguarda 1,6 milioni di operai e prevede un aumento medio mensile di 92 euro. In particolare, l’accordo porta ad un aumento salariale nel triennio, derivante dall’inflazione, pari a 51,7 euro mensili, al quale vanno aggiunti 7,69 euro di aumento sulla previdenza, 12 sulla sanità, 13,6 di welfare, per un totale di 85 euro mensili che arrivano a 92,68 con la quota per il diritto alla formazione continua; più un’una tantum di 80 euro erogata a marzo 2017. Nell’accordo è prevista una nuova normativa sulla formazione continua come diritto individuale, con 24 ore e 300 euro per ogni lavoratore nel triennio contrattuale; la sanità integrativa al sistema pubblico, con 156 euro annui a totale carico delle aziende, allargata ai lavoratori a tempo determinato, in mobilità e ai familiari; un innalzamento del contributo per la previdenza integrativa a carico dell’azienda; l’introduzione, anche nel contratto nazionale, di una quota di aumenti defiscalizzati attraverso il welfare, come elemento aggiuntivo alla difesa del potere d’acquisto per un totale di 450 euro nel triennio. Prevista poi una struttura sperimentale sul salario con la rivalutazione annua dei minimi – con erogazione dal mese di giugno – sulla base dell’inflazione reale, mentre il salario derivante dalla contrattazione aziendale futura e da elementi individuali assume carattere di variabilità piena, diventando nelle parti fisse assorbibile dagli aumenti nazionali sui minimi, tranne che per gli elementi collegati alla prestazione (turni, indennità, straordinario ) o se dichiarato espressamente “non assorbibile”.

FIOM La Fiom, che firma l’accordo sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici dopo otto anni di siolamento, dà un giudizio positivo sull`intesa raggiunta. L’accordo, secondo la Fiom “non presenta alcun tipo di scambio improprio, allarga diritti, va oltre l`inflazione nel suo costo complessivo, struttura il percorso democratico nel contratto nazionale, richiesta da sempre centrale per l’organizzazione”. L’ipotesi di accordo che verrà sottoposta domani al giudizio del comitato centrale della Fiom e, dopo la riunione degli organismi unitari convocata il primo dicembre, verrà illustrata nelle assemblee nei luoghi di lavoro e, infine, sottoposta al referendum vincolante tra tutte le lavoratrici e i lavoratori interessati, attraverso un percorso per la prima volta sottoscritto anche da Federmeccanica. “Questo è il primo atto che porterà, nei tempi previsti per la stesura del testo contrattuale, alla definizione delle regole democratiche e delle altre parti demandate dal Testo unico sulla rappresentanza alla contrattazione di categoria”, spiega la Fiom.

CONFINDUSTRIA Giudizio ampiamente positivo da pArte del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Per Boccia è un segnale “positivo nella volontà di tutti di rendere il paese più moderno e di giocare la grande partita sulla produttività”. Il nuovo contratto “conferma l’idea il contratto nazionale diventa un contratto che ha una dimensione regolatoria e spinge verso un metodo su cui stiamo spingendo da tempo che è la collaborazione per la competitività interna alle fabbriche. Mi sembrano tutti segnali positivi nella volontà di tutti di rendere il paese più moderno e di giocare la partita della produttività”. Quanto al fatto che l’intesa abbia visto anche la firma della Fiom-Cgil dopo due rinnovi in cui il sindacato era stato assente per Boccia è un “segnale di come dopo i confronti serrati si cerchi di costruire delle dimensioni di visione comune”. Una firma che aiuterà il confronto del 7 dicembre. “Sicuramete aiuterà perchè il 7 dicembre – ha detto Boccia – con l’idea del Patto della fabbrica che viene da un modello di confronto che abbiamo aperto dal 14 luglio, questo è un elemento che aggiunge un’idea su cui confrontarci a livello complessivo su quella che è la questione industriale del paese”.

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