Chiesto rinvio a giudizio sindaco M5s

Chiesto rinvio a giudizio sindaco M5s
Il sindaco di Bagheria (Palermo) Patrizio Cinque del Movimento cinque stelle
26 febbraio 2018

La Procura di Termini Imerese ha chiesto il rinvio a giudizio del sindaco del m5s di Bagheria Patrizio Cinque. Cinque e’ accusato di turbativa d’asta, falso, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio e omissione di atti d’ufficio. L’udienza preliminare e’ stata fissata per l’11 aprile. Cinque, dopo la notizia dell’apertura d’inchiesta, si era autosospeso dal Movimento 5 stelle. A settembre a Cinque venne notificata la misura dell’obbligo di firma che il gip revoco’ dopo l’interrogatorio di garanzia a cui il sindaco venne sottoposto. Nell’indagine sono state coinvolte altre 21 persone tra imprenditori, funzionari comunali e un dirigente della Regione. Cinque e’ accusato di avere concordato illegalmente con l’ex commissario della citta’ metropolitana Manlio Munafo’ e Salvatore Rappa, legale rappresentante della societa’ sportiva Nuova Aquila Palermo, l’affidamento del Palasport a Comune e societa’ in partnership. Il sindaco si e’ difeso sostenendo di aver da sempre puntato alla gestione comunale del palazzetto e di aver per questo presentato la domanda di affidamento col privato fuori termine. Altri capitoli dell’inchiesta riguardano la gestione irregolare della raccolta dei rifiuti e l’avere rivelato al cognato l’esistenza di un procedimento penale avviato sulla sua casa abusiva. Procedimento di cui aveva saputo da un vigile urbano, pure indagato. Una strana vicenda nata da una falsa autodenuncia presentata a nome del familiare, ma di cui questi nulla avrebbe saputo.

LE REAZIONI

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“I grillini verrano asfaltati dal loro giustizialismo, anche oggi per il Movimento di Grillo non ci sono buone notizie. La richiesta di rinvio a giudizio per il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, che hanno fatto autosospende per provare a limitare il danno, certamente non depone a loro favore” così Gabriella Giammanco, portavoce in Sicilia di Forza Italia e candidata capolista al Senato. “Il sindaco è accusato di turbativa d’asta, falso, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio, omissione di atti d’ufficio e chi più ne ha più ne metta. Io rimango comunque garantista ma dato che i grillini puntano sempre il dito contro gli avversari politici spero che si ravvedano e capiscano che il garantismo è uno dei principi fondamentali della Costituzione fondativa della nostra Repubblica. Fino al terzo grado di giudizio si è innocenti, farebbero bene a tenerlo a mente anziché agire da moderni Robespierre” conclude Giammanco.

“Da notizie di stampa apprendo della richiesta di rinvio a giudizio per il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, per turbativa d’asta, falso, abuso d’ufficio e altri reati connessi. Senza entrare nel merito dell’inchiesta ricordo che Cinque e’ colui che, con un’eleganza che fa capire di che personaggio si tratti, mi ha etichettato come ‘minchiona’ poiche’ con la mia attivita’ parlamentare gia’ nel 2014 ho fatto inasprire le sanzioni contro i proprietari degli immobili abusivi con ordinanza di demolizione inevasa”. Cosi’ l’ex esponente del Movimento 5 stelle, Claudia Mannino, deputato e capolista di Insieme alla Camera, nel collegio di Palermo. “Per questo insulto ancora aspetto la solidarieta’ del ‘capo politico’ e dei parlamentari M5S, mai pervenuta, che invece hanno difeso e supportato il Sindaco. Cancelleri e Di Maio, che ora non parlano piu’ di Bagheria, fino al giorno prima dell’inchiesta si facevano fotografare con Cinque sorridenti ed elogiavano la bonta’ di quel ‘modello Bagheria’ che ora ha fatto una fine politica impietosa ed e’ sparito dal mutevole vocabolario del M5S. Cinque si e’ autosospeso – prosegue Mannino – e, considerando anche i recenti casi sulla composizione delle liste, per il Movimento e i suoi leader e’ sufficiente lavarsene le mani, nonostante queste persone verranno certamente elette”.

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“Il rinvio a giudizio per il sindaco di Bagheria (Palermo) chiesto oggi dalla Procura di Termini Imerese sull’affidamento del servizio dei rifiuti, sulla gestione del palasport e sull’abusivismo edilizio coinvolge politicamente e moralmente anche Di Maio che, durante la trasmissione Piazza Pulita, diede la sua copertura politica all’operato di Patrizio Cinque, il sindaco grillino denunciato dal sottoscritto alla stessa Procura per aver emanato un Regolamento edilizio che bloccava le demolizioni di ville abusive con piscina dei super ricchi”. Lo afferma il coordinatore dei Verdi e promotore della Lista Insieme Angelo Bonelli. “Per aver denunciato Patrizio Cinque mi era stata anche annunciata una querela per diffamazione dal Movimento 5 Stelle, mai arrivata; e il suo rinvio a giudizio di oggi spiega bene il perche’: non ho ricevuto denunce perche’ avevo detto la verita’. E Di Maio, Di Battista e Cancelleri, in diretta TV avevano pure spiegato che quel regolamento blocca demolizioni era un modello da prendere in esempio. Ricordo che quel regolamento blocca le demolizioni delle Ville abusive con piscina a picco sul mare, anche di quelle dei parenti dei consiglieri del M5S e della stessa casa abusiva del sindaco che si trova in zona vincolata. Una maniera come un’altra per non perdere i voti di chi si e’ costruito una casa abusiva alle spalle della maggioranza degli italiani che rispettano le regole e pagano i mutui della loro casa.” “Ora Di Maio . conclude Bonelli – deve chiedere scusa, ma non a me: a tutti gli italiani. Non se la puo’ cavare dicendo che il Sindaco si e’ autosospeso dal Movimento Cinque Stelle perche’ su questo tema lui, Di Battista e Cancelleri hanno dato sempre il loro sostegno e la copertura politica a questa vergogna”, conclude.

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