Riprende campagna dopo morte Cox, in vantaggio gli inglesi contrari a Brexit. Inedito appello ministro ungherese

Riprende campagna dopo morte Cox, in vantaggio gli inglesi contrari a Brexit. Inedito appello ministro ungherese
19 giugno 2016

di Maurizio Balistreri

cameronA quattro giorni dal referendum sulla Brexit i due fronti che si contrappongono hanno ripreso la campagna dopo lo stop imposto in seguito all’omicidio della deputata laburista Jo Cox che ha scioccato il Paese. Da Nigel Farage a Jeremy Corbyn, da David Cameron a Borsi Johnson, molti politici hanno rilasciato interviste a radio, giornali e tv. Ma la vera e propria campagna riprenderà martedì con un dibattito organizzato alla Wembley Arena davanti a un pubblico di 6.000 persone. Il primo ministro britannico David Cameron ha avvertito chi voterà per la Brexit che se al referendum del 23 giugno vincerà il fronte dell’uscita dall’Ue sarà “una scelta esistenziale senza possibilità di ritorno”, ha detto al Times.

A quattro giorni dalla consultazione la campagna è ripresa dopo lo stop deciso in seguito alla morte della deputata laburista Jo Cox. Da Boris Johnson, il principale esponente pro-Brexit, a Cameron che fa campagna affinché Londra resti nell’Ue, tutti i principali esponenti della politica britannica hanno rilasciato interviste per gli inserti domenicali. L’omicidio della deputata laburista Jo Cox ha avuto un effetto diretto sui sondaggi. Secondo la prima indagine effettuata dopo la morte della giovane politica britannica dall’Istituto Survation, venerdì e sabato, il fronte della permanenza nell’Ue è avanti con il 45% delle preferenze. Fino alla settimana scorsa davano in vantaggio l’uscita dall’Ue propongono adesso un serrata testa a testa.

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Molti giornali si sono schierati apertamente oggi. Il Sunday Times si è pronunciato a favore della Brexit, mentre il Times aveva espresso le sue posizioni pro-Ue. Il Sunday Telegraph ha a sua volta manifestato la sua preferenza per l’uscita dall’Unione e ha sottolineato nella sua edizione che “l’Ue appartiene al passato”. Il Mail on Sunday e l’Observer si sono schierati per lo status quo. “Non è il momento di mettere in pericolo la pace e la prosperita”, si legge sul Mail on Sunday che denuncia le “pericolose illusioni” presentate dal fronte della Brexit. “Una volta che si scende dall’aereo non c’è modo di risalire. Se si parte, è per sempre, non si può tornare indietro”, ha insistito Cameron paragonando Johnson e Michael Gove, a dei genitori irresponsabili che mettono la propria famiglia su “un’auto con i freni difettosi e il serbatoio che perde”. Boris Johnson ha risposto in un’intervista al Sun on Sunday sostenendo che i britannici non hanno “niente da perdere” e che si tratta di “un’occasione unica per riprendere il controllo”. “I rischi economici in caso di uscita ci sono anche se si resta. Il popolo deve votare per la democrazia e per la speranza”, ha aggiunto il ministro della Giustizia Michael Gove, sul Sunday Telegraph. Il ministro delle Finanze George Osborne, e il leader del partito Laburista Jeremy Corbyn, entrambi filo-Ue hanno parlato in tv proponendo i loro argomenti per la permanenza nell’Unione.

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Il primo ministro ungherese Viktor Orban, noto per le sue posizioni fortemente critiche dell’Unione europea, ha rivolto un inedito appello filo-Ue agli elettori britannici che giovedì 23 giugno voteranno sulla Brexit. “La decisione è vostra, ma l’Ungheria è molto fiera di essere membro dell’Ue insieme a voi”, recita l’annuncio che è stato rinviato a causa della morte della deputata Jo Cox. Il portavoce del governo Zoltan Kovacs ha sottolineato che “il governo ungherese è spesso attaccato per le sue posizioni anti-europee, ma questa iniziativa, pro-Europa, dimostra fino a che punto noi crediamo nei risultati ottenuti grazie all’Unione europea, anche se abbiamo delle opinioni diverse riguardo al futuro del Continente”.  (fonte afp)

Articolo aggiornato alle 18:15

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