Riprendono le messe: mascherina, igienizzante e distanziamento

Papa Francesco: custodire così la salute di ognuno e del popolo

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Igienizzanti agli ingressi, divieto di accesso per chi ha febbre superiore ai 37,5 gradi, distanziamento all`ingresso e durante la funzione. Ma anche confessione con la mascherina, comunione distribuita con dal sacerdote con i guanti sulle mani (e non bella bocca) del fedele, assenza di coro. Sono le indicazioni contenute nel protocollo firmato lo scorso 7 maggio dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dal ministro dell`Interno Luciana Lamorgese e dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, per la riapertura delle messe in tutta Italia a partire da oggi 18 maggio. Il lockdown dovuto alla pandemia da coronavirus aveva indotto la Conferenza episcopale italiana (Cei) a far proprio, lo scorso 8 marzo, un decreto del Governo guidato da Giuseppe Conte che sospendeva, tra l`altro, “le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri”. La Cei, guidata dal cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia, ha sottolineato che si trattava di un “passaggio fortemente restrittivo, la cui accoglienza incontra sofferenze e difficoltà nei Pastori, nei sacerdoti e nei fedeli”, assicurando però la “volontà di fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica”.

Tra le molte indicazioni, il protocollo dispone – per le messe, ma anche per battesimi, matrimoni e funerali – di “ridurre al minimo la presenza i concelebranti e ministri, che sono comunque tenuti al rispetto della distanza prevista anche in presbiterio”. “Può essere prevista la presenza di un organista, ma in questa fase si ometta il coro”. Il documento prevede che “si continui a omettere lo scambio del segno della pace”. “I fedeli assicurino il rispetto della distanza sanitaria”. “La distribuzione della Comunione”, si legge nel protocollo, “avvenga dopo che il celebrante e l`eventuale ministro straordinario avranno curato l`igiene delle loro mani e indossato guanti monouso; gli stessi – indossando la mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca e mantenendo un`adeguata distanza di sicurezza – abbiano cura di offrire l`ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli”.

“Le eventuali offerte non siano raccolte durante la celebrazione, ma attraverso appositi contenitori, che possono essere collocati agli ingressi o in altro luogo ritenuto ritenuto idoneo”. Le cresime sono rinviate. La confessione deve avvenire “in luoghi ampi e areati”, e sacerdote e fedeli “indossino sempre la mascherina”. Il protocollo contiene una lunga serie di misure dettagliate. E si conclude con tre “suggerimenti”: “Ove il luogo di culto non è idoneo al rispetto delle indicazioni del presente protocollo, l`ordinario del luogo può valutare la possibilità di celebrazioni all`aperto, assicurandone la dignità e il rispetto della normativa sanitaria”. Inoltre, “si ricorda la dispensa dal precetto festivo per motivi di età e di salute”, e dunque anziani e malati possono (continuare) a non andare a messa la domenica. Infine, “si favoriscano le trasmissioni delle celebrazioni in modalità streaming”, come avvenuto largamente dall`inizio della pandamia da coronavirus, “per la fruizione di chi non può partecipare alla celebrazione eucaristica”.

“Per la salute della nostra anima – l`Eucaristia è innanzitutto salvezza dell`anima – ma anche per quella del nostro corpo, dovremo usare tutti quegli accorgimenti che diventano una forma di amore e di rispetto per gli altri”, ha raccomandato il cardinale Bassetti in un video-messaggio: “Non ci si può scambiare la pace avvicinandosi e dandosi la mano, ma lo si può fare anche a distanza con un sorriso, uno sguardo dolce e benevolo, che diventano un modo di comunicare pace, gioia e amore”. Papa Francesco, da parte sua, ha deciso di interrompere la diretta streaming delle sue messe. Ed ha raccomandato: “Per favore, andiamo avanti con le norme, le prescrizioni che ci danno per custodire così la salute di ognuno e del popolo”.