“Nelle terre rosse vi scavate le fosse”, “Qui giace la fiducia nel sistema bancario”, “Rivogliamo tutti i soldi che ci avete rubato”: con questi cartelli e striscioni alcuni risparmiatori hanno dato vita oggi a una protesta davanti alla sede centrale di Banca Etruria ad Arezzo. C’è stato anche un tentativo, non andato a buon fine, di entrare dentro l’istituto di credito. Pieno appoggio da parte del Codacons, una delle associazioni dei consumatori che ha presentato esposti in seguito ai quali è stato aperto nei giorni scorsi un nuovo filone di indagine, quello per truffa, ai risparmiatori che oggi sono scesi in piazza ad Arezzo. Il Codacons ha annunciato per i prossimi giorni nuove iniziative e altre mobilitazioni dei risparmiatori in varie città italiane, contro il salvataggio di Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti.
“Le nostre iniziative a tutela dei risparmiatori non si fermano però alle proteste di piazza – spiega il presidente Carlo Rienzi -. Stiamo infatti definendo le prime cause risarcitorie che partiranno a inizio 2016, attraverso le quali gli investitori che hanno visto azzerati i propri risparmi chiedono il rimborso integrale delle obbligazioni subordinate, vendute in modo truffaldino senza adeguate informazioni sui rischi e in mancanza di avvisi alla clientela circa lo stato di dissesto degli istituti emittenti”. “Questo perché riteniamo che l`arbitrato voluto dal Governo non sia una strada percorribile, poiché non si possono dividere i risparmiatori in “buoni e cattivi”, e gli indennizzi spettano indistintamente a tutti devono essere integrali – conclude Rienzi – Tuttavia quei risparmiatori che decideranno di partecipare all`arbitrato, per quanto sia uno strumento sbagliato e discriminatorio, devono essere pienamente tutelati: proprio per questo abbiamo chiesto la presenza di un rappresentante Codacons alla procedura”.