Rita Borsellino: vogliamo verità certa su intercettazione Crocetta

“Mi sono sentita schiaffeggiata. Mi ha colpito lo squallore di questa vicenda. Ogni volta pensiamo di aver toccato il fondo, ma questo fondo non arriva mai.Questa storia non può diventare l`ennesimo buco nero di Palermo. Non si può lanciare una bomba del genere, nel momento in cui si commemorano altre bombe, e poi ritirare la mano. Non è possibile farlo senza esibire le prove di quanto si afferma: ora abbiamo bisogno di sapere la verità”. Rita Borsellino, parlando al Fatto Quotidiano nel giorno dell’anniversario della strage di via D’Amelio che uccise suo fratello Paolo, sottolinea che la famiglia Borsellino non intende lasciare che il giallo sull’esistenza o meno della conversazione fra il medico Matteo Tutino e il governatore siciliano autosospeso Crocetta su Lucia Borsellino resti senza una risposta di verità accertata. “Aspetto di conoscere i fatti. Vogliamo conferme, non parole. Nel suo ultimo discorso, mio fratello parlò di un Giuda. Proviamo a capire se ci sono dei Giuda che operano in un certo modo, ma dobbiamo saperlo chiaramente.Potrebbero essere stati pure i marziani: parole a vanvera ne abbiamo sentite troppe. Dobbiamo avere al più presto la verità. Se qualcuno ha in mano questa intercettazione la mostri all`opinione pubblica.
È doveroso”.

Rita Borsellino conferma anche di aver esplicitamente chiesto a Rosario Crocetta di non presentarsi alla commemorazione di via D’Amelio con Mattarella questo pomeriggio. “Gli ho detto conun sms in modo molto cortese che la sua presenza in via D`Amelio non è gradita. Visto che ancora non è chiaro cosa è accaduto, credo non sia opportuno che lui venga. Deve fare un passo indietro. Se ha la coscienza a posto, Crocetta avrà la forza di difendersi dalle accuse. Ma se è consapevole che nell`articolo de L`Espresso c`è qualcosa di vero – ha sottolineato la sorella del pm eroe dell’antimafia- la sua decisione è doverosa: se ne deve andare. E chiedere scusa”. Così come Rita Borsellino non fa mistero della sua profonda avversione “all’antimafia da operetta” che in molti contestano a Crocetta. “Lo penso anch`io da parecchio tempo, e se non ho mai parlato è perché non volevo danneggiare Lucia, né alimentare le voci di un contrasto tra me e lei. Oggi, dopo le sue dimissioni da assessore, mi sento molto più libera e posso dire – ha detto- che non ho mai condiviso le scelte di Crocetta. E neppure il suo stile fatto di slogan. Lucia ha creduto veramente nella ‘rivoluzione’ annunciata da Crocetta: ha voluto mettere la sua competenza a disposizione di un tentativo di cambiamento della politica. Ci ha provato, ma poi si è trovata ad operare in un contesto che non poteva più accettare. Lo ha detto lei stessa, commentando l`articolo de L`Espresso: “Ora capite le condizioni in cui mi sono trovata a lavorare`. Vuol dire che, intercettazione o meno, il clima era pesante”.

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