Un ritrovamento eccezionale quello della nave Endurance, la goletta trialbero con cui l’esploratore britannico Ernest Shackleton nel 1914 cerò di attraversare l’Antartide via mare nella “Imperial Trans-Antarctic Expedition”. Il relitto è stato individuato a oltre 3000 m di profondità nell’inospitale Mare di Weddell, a Sudest della Terra del Fuoco, da una spedizione organizzata dalla Falkland Maritime Heritage Trust con un centinaio di uomini e una nave rompighiaccio. La carcassa dell’Endurance è in straordinarie condizioni di conservazione.
Quella di Shackleton fu una vera e propria odissea glaciale: l'”Endurance” intrappolata fra i ghiacci fu alla fine schiacciata e si inabissò. L’equipaggio riuscì però a mettersi in salvo e dopo terribili peripezie in condizioni estreme, durate quasi 9 mesi, lo stesso Shackleton riuscì a salvare tutti raggiungendo con altri due uomini a bordo di una scialuppa la Georgia del Sud – a circa 1600 km dal punto in cui erano rimasti gli altri membri dell’equipaggio – e da lì organizzando i soccorsi per andare a recuperarli.