Ritrovato Nicolo’, funerali con mamma e fratellino
Le esequie sono state spostate di 24 ore, in modo da consentire l’omaggio a tutte e tre le vittime
Sono ritornati insieme Stefania Signore, 30 anni, e i suoi figlioletti, Cristian, di 7 anni, e Nicolo’, di 2 anni, che lo scorso 4 ottobre l’inarrestabile furia di un’ondata di acqua e fango aveva separato e travolto nelle campagne di San Pietro Lametino, a Lamezia Terme (Catanzaro) flagellate dall’alluvione. Sono ritornati insieme, la mamma e i due bimbi, e insieme, domani pomeriggio, riceveranno l’ultimo lungo abbraccio, e l’ultimo commosso saluto della Calabria, che piange altre vittime del maltempo.[irp]
Il corpo di Nicolo’ – quasi un segno del destino – e’ stato recuperato questa mattina poche ore prima dei funerali inizialmente programmati per oggi pomeriggio, a Gizzeria (Catanzaro), per la madre e il fratellino piu’ grande, ritrovati invece subito dopo la tragedia. Su richiesta della famiglia, che si e’ stretta attorno al marito di Stefania e padre dei piccoli, Angelo Frijia, operatore turistico di 36 anni, richiesta accolta dal procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, le esequie sono state spostate di 24 ore, in modo da consentire l’omaggio a tutte e tre le vittime: i funerali quindi si terranno domani pomeriggio, con inizio alle ore 15,30, nella Chiesa di Santa Caterina a Gizzeria, il comune nel quale viveva la famiglia Frijia, con il lutto cittadino nei comuni del comprensorio coinvolto nel nubifragio.
Ma anche oggi e’ il giorno dell’infinita tristezza, e della disperazione, la tristezza e la disperazione che afferrano Angelo, letteralmente piegato in due dal dolore, mentre attende la conclusione delle operazioni di recupero del corpicino di Nicolo’ nel fango che ancora domina nel luogo del dramma. Confortato dai parenti piu’ stretti, Angelo, che indossa una maglia fattagli pervenire dal Milan del quale era tifosissimo il figlio Cristian, non si da’ pace, trovando appena la forza di dire ai giornalisti che “e’ un momento molto difficile per me, portero’ sempre nel cuore Stefania e i piccoli” e di ringraziare “parenti, amici e i volontari, in particolare i due, Antonio Priamo e Vincendo Dedato, che hanno ritrovato Nicolo’ togliendomi un grande peso dal cuore”.[irp]
Un peso e un’angoscia che Angelo e la sua famiglia hanno portato per una settimana, perche’ tanto sono durate le ricerche di Nicolo’, condotte, anche con georadar e strumenti ad alta definizione tecnologica, dai Vigili del fuoco e dalla Protezione civile, affiancati da volontari e ditte private che in questi giorni hanno dato vita a un’autentica gara di solidarieta’ mettendo a disposizione dei soccorritori mezzi e braccia, macchine e sudore, orgoglio e ostinazione.
Questa mattina, con le speranze sempre piu’ ridotte al lumicino, la svolta, quando l’escavatore manovrato da Priamo ha puntato, 500 metri piu’ a monte del posto in cui sono stati rivenuti i i corpi di Stefania e di Cristian, un cumulo di fango e detriti alto quasi due metri dal quale spuntava una sagoma: erano le spoglie del piccolo Nicolo’. Tra lo sgomento e le lacrime di Angelo Frijia e degli altri familiari, si e’ quindi consumata la triste liturgia delle operazioni di recupero del corpo del bimbo, sotto gli occhi attenti degli inquirenti, guidati dal procuratore Curcio, che stamattina si e’ recato sul posto del ritrovamento per acquisire altri elementi utili all’indagine avviata, con l’ipotesi di reato di omicidio corposo plurimo, per accertare le cause e le eventuali responsabilita’ di questa immane tragedia, che nessuno riuscira’ a dimenticare.