Erano giorni che si attendeva il nome del candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio e alla fine, dopo annunci attesi ma rinviati, il nome è uscito: è Francesco Rocca, avvocato, ex presidente della Croce rossa italiana, la carta che Fratelli d’Italia si gioca per conquistare la Regione Lazio.
Una nota congiunta dei leader di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati, ieri sera ha dipanato le nebbie: “I partiti del centrodestra hanno indicato nell’avvocato Francesco Rocca il candidato per la Presidenza della Regione Lazio. Tra le autorevoli proposte pervenute Francesco Rocca rappresenta una sintesi di grande esperienza amministrativa della quale la Regione Lazio ha urgente bisogno. Con l’esperienza maturata da presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa, Francesco Rocca rappresenta una garanzia di assoluta capacità e competenza per i cittadini del Lazio”.
Dunque Francesco Rocca, 57 anni, è ufficialmente in campo a disposizione del territorio – come lui stesso ha spiegato dimettendosi ieri dalla presidenza della Croce rossa. Il suo nome girava da tempo e ora è ufficiale: si contenderà la poltrona di governatore con Alessio D’Amato (Pd), attuale assessore alla sanità, protagonista della lotta al Covid fin dall’inizio dell’emergenza pandemia con il ricovero dei coniugi cinesi allo Spallanzani, era il gennaio 2020. Giovedì prossimo D’Amato presenterà la coalizione con la quale correrà per le regionali di febbraio e, in attesa che il Movimento 5 Stelle sveli il proprio candidato, per ora la “lotta” tra Rocca e D’Amato sembra poter esser centrata proprio sul tema sanità.
A pochi giorni dalle festività natalizie i contorni di questa sfida sembrano esser poco più chiari. Rocca dato col centrodestra dai sondaggi avanti, punta alla Regione che, per 10 anni, è stata in mano agli uomini di Nicola Zingaretti. L’ex governatore che oggi siede alla Camera dei Deputati, aveva ereditato dalla giunta a guida Renata Polverini, un territorio difficile, appesantito dalla sanità commissariata. Una situazione che si trascinava dai tempi di Piero Marrazzo, allora governatore del centrosinistra, situazione che ha tanto pesato sui conti e sull’assetto degli uffici di via Cristoforo Colombo, il quartier generale dei governatori del Lazio.
Sotto Zingaretti e l’ex assessore al Bilancio Alessandra Sartore, oggi a capo del team che sta redigendo il programma elettorale di Alessio D’Amato, la Regione Lazio è uscita dal commissariamento della sanità, ed è proprio sulla sanità che negli ultimi due anni ha subito anche l’effetto pandemia, che si potrebbe giocare la partita di febbraio. In attesa che il leader dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, cali l’asso che, stando ai rumors, potrebbe sparigliare le carte in tavola.