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Roland Garros, Cecchinato si arrende a Thiem. L’austriaco in finale

La favola di Marco Cecchinato si è conclusa in semifinale (erano 40 anni esatti che non ci arrivava un tennista azzurro: nel 1978 era stato Corrado Barazzutti a compiere analogo exploit sui campi di Porte d’Auteuil). Il siciliano, ottavo italiano nella storia a giungere al penultimo atto di uno Slam, ha trovato disco rosso di fronte all`austriaco Dominic Thiem, numero 8 del ranking mondiale e settima testa di serie, semifinalista per il terzo anno consecutivo a Parigi: 75 76(10) 61 il punteggio, in due ore e 17 minuti, sul “Philippe Chatrier”.

“Sentire il mio nome scandito dal pubblico del Philippe Chatrier è stato magico. Giocavo contro un top ten ed erano tutti per me. Che belli tutti quegli applausi…”. Marco Cecchinato entra in sala conferenza un’oretta dopo la semifinale persa contro Dominic Thiem, numero 8 del mondo: 7-5 7-6 (10) 6-1 il punteggio dopo quasi due ore e mezza. “Ho fatto match pari per due set con il numero due sulla terra dietro Nadal” sottolinea il 25enne palermitano. “Certo c’è un po’ di rammarico – ammette – oggi in tanti erano venuti qui da Palermo. Volevo regalare a tutti una bella impresa. Ora desidero solo staccare un po’ la spina per un paio di giorni e poi tornare a lavorare duro”. La storica semifinale a Parigi lo proietta al numero 27 del ranking con un bell’assegno di 560mila euro sul conto in banca.

“Le emozioni di queste due settimane devo ancora assimilarle, ci vorrà qualche giorno. Vado via con tanti pensieri positivi. Da lunedì sarò nei top 30, vedermi lì con tutti i migliori era il mio sogno da bambino. Ma so che posso ancora crescere, c’è tanto da lavorare”. Sulla sfida con Thiem dice: “La svolta è stato quel tie break infinito del secondo set. Ho avuto tre set point dopo averne annullati altrettanti. Lui però li ha giocati da campione, peccato per quella riga sul rovescio quando ero avanti 8-7. Avessi vinto il secondo set gli avrei messo pressione e la partita ricominciava daccapo. Certo poi ho avuto un calo ad inizio del terzo, ma dopo due ore combattute in quel modo ci può stare. Mi porto via la consapevolezza di poter fare match alla pari con i più forti”.[irp]

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redazione