“Roma Città Aperta”, la partigiana che ha ispirato il film di Rossellini con Magnani
Parla il figlio della signora Teresa uccisa dai tedeschi mentre cercava il marito
Domani 25 aprile, si festeggia la Liberazione. Umberto Gullace racconta ad Askanews l’uccisione della mamma Teresa, la partigiana che ha ispirato Roberto Rossellini con il personaggio interpretato da Anna Magnani in “Roma Città Aperta”, film emblema della Resistenza, mentre cercava di raggiungere il suo Girolamo che era stato rastrellato dai tedeschi. Al film è dedicato il libro “Roma Città Aperta, Vito Annicchiarico racconta il set”, di Simonetta Ramogida, pubblicato da Gangemi. “Era la mattina del 3 marzo 1944 – ha ricordato Umberto Gullace – avevamo avuto un avviso a casa, che mio padre era stato preso dai tedeschi. Sotto la caserma dove andai con mia madre ho visto mio padre affacciato alla finestra, che mi aveva fatto capire di andare al cantiere dove lui lavorava per farmi rilasciare un foglio che testimoniasse che lui lavorava con quella ditta”. “Così – ha raccontato Umberto Gullace – mi allontanai”. Ma di ritorno, “non vedevo mia madre e mi cominciavo a preoccupare. Passando vicino le persone, facevano dei commenti, “poverella – dicevano – come l’hanno ammazzata, disgraziati, maledetti”. “Sull’angolo del marciapiede vedo un mucchio di mimose e vicino al mucchio di mimose un vecchietto seduto su un banchetto. Avevo pensato che stesse vendendo le mimose e mi veniva da dirgli “ma che stai a venne a mimosa con tutto sto macello che ce sta… e motociclette, er mitra’”, ha ricordato ancora Gullace. “Però non gli ho detto niente. Era il 3 marzo e ho pensato che per questo c’erano le mimose”. “Gli occhi mi vanno poi su quelle mimose e vedo che sotto c’era del sangue: mamma mia! Ho fatto, che è successo qua?”, mi sono detto. “Non vedendo mia madre, ho fatto un salto a via Candia, dove ero arrivato prima con una paesana di mia madre. Lei quando mi ha visto, mi ha detto “Umberto, vieni qua, stai buono, stai buono, che mamma… adesso viene. E intanto piangeva. Così, ho capito”, ha concluso Gullace ricordando i tragici eventi di quella mattina, in cui perse sua madre a Roma, davanti alla caserma dei carabinieri di Viale Giulio Cesare.