Cultura e Spettacolo

Roma, la follia arriva all’Eliseo con Qualcuno volò sul nido del cuculo

La follia sbarca all’Eliseo a Roma con “Qualcuno volò sul nido del cuculo” (fino al 29 gennaio) nel riadattamento di Maurizio de Giovanni e la regia di Alessandro Gassman. Siamo nel 1982, pochi anni dopo la legge Basaglia, all’ospedale psichiatrico di Aversa. Un cast di 12 attori ben affiatati con protagonista femminile Elisabetta Valgoi, inflessibile Suor Lucia, temutissima caporeparto: “Il mio personaggio è questo: le regole, sempre uguali, senza la possibilità di cambiarle e arriva un uomo che comincia a fare delle domande e a porre il problema ‘forse queste regole si possono cambiare’. Io entro in crisi. Un personaggio che gradualmente si perde e si spezza, forse appunto come dice Danise ‘la vera pazza è lei”.

Il protagonista Dario Danise – mutazione napoletana di McMurphy-Jack Nicholson nel celebre film del 1975 – è un guascone che pensa sia meglio farsi internare in un Ospedale psichiatrico piuttosto di farsi altri sei mesi di prigione. “Entra pensando di trovarsi in uno zoo, è lui il primo a etichettarli questi pazzi. Ma subito dopo è pronto ad ammorbidire la sua visione, a conoscerli e a surfare su queste emozioni e a trovarsi all’interno di un gruppo unito di una famiglia quasi, questo lo cambia molto, ma non avrà il tempo di… Chissà, non lo diciamo”. “Affrontiamo un tema molto bello e molto forte che è quello della follia, ma anche del bisogno di domandarsi cos’è la follia e di andare oltre, andare verso la libertà”. Che cos’è? Noi ce lo chiediamo, anche come singoli cittadini. La società non sa che etichetta darti, sei strano, allora sei pazzo, perché non so altrimenti cosa dire”. E per fugare ogni dubbio sulla pronuncia…: “Si dice ‘Qualcuno volò sul nido del cucùlo’…”

 

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