Cultura e Spettacolo

A Roma in mostra Robert Mapplethorpe, tra classico e omoerotico

Le Gallerie Nazionali di Arte Antica dedicano una mostra a un rivoluzionario e controverso artista del secondo Novecento: “Robert Mapplethorpe. L’Obiettivo sensibile”, dal 15 marzo al 30 giugno 2019 nella sede di Galleria Corsini (Via della Lungara 10) a Roma. Quarantacinque scatti in bianco e nero, provenienti dalla Mapplethorpe Foundation di New York, del fotografo noto per avere immortalato Andy Warhol, Patti Smith, Amanda Lear e altre celebrità, e che in questo luogo mostra il suo lato classico.

Flaminia Gennari Santori, direttrice delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini e curatrice della mostra: “È la prima volta che abbiamo un artista contemporaneo qui alla Galleria Corsini. Da questa selezione si vede quanto Mapplethorpe sia un artista profondamente classico e dunque abbiamo cercato di selezionare le immagini dove la sua attenzione alla forma si vede in maniera più profonda per accostarla a una quadreria settencentesca che è tutta basata sulla forma e la simmetria”, ha spiegato. Nella prima Galleria troneggia l’autoritratto dell’artista (Self Portrait, 1988) morto a 42 anni di Aids nel 1989. E poi ritratti, nudi maschili, nudi femminili, come quello della sua musa, la culturista Lisa Lyon, e ancora nudi omoerotici accanto a immagini di fiori.[irp]

“Mapplethorpe è stato un grande fotografo, che usava la fotografia come mezzo, non si era necessariamente formato come fotografo, ha sempre detto che se fosse vissuto prima sarebbe stato uno scultore – ha aggiunto la curatrice, ricordando -I suoi soggetti principali sono statuaria, nudi, nature morte e poi naturalmente quello per cui è diventato rinomato e controverso è la scena sadomaso newyorkese degli anni Settanta. Un universo del desiderio consensuale ma estremo”. “Sappiamo che Mapplethorpe non è mai stato qui alla Galleria Corsini, però era un avido collezionista, abbiamo delle foto del suo appartamento che lui realizzò nel 1988 che è allestito in qualche modo come una quadreria. Essendo così ossessionato dalla simmetria e dall’euritmia, io credo che avrebbe apprezzato questo posto”, ha concluso.

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redazione