Politica

Roma, Parigi, Berlino: grandi capitali senza ambasciatore Usa

Da Canberra a La Paz, da Parigi a Pretoria, da Berlino a Doha. È il giro del mondo che tocca le capitali rimaste senza ambasciatore statunitense e prevede una sosta anche a Roma, dove c’è Kelly Degnan a svolgere il compito di Chargé d’affaires ad interim, dopo la partenza, a gennaio, di John Phillips, che ha lasciato Palazzo Margherita con la fine dell’amministrazione Obama. Un’assenza che salta agli occhi nei giorni in cui le sedi diplomatiche Usa festeggiano in tutto il mondo l’Independence Day con il tradizionale ricevimento, come stasera nella capitale italiana, appunto. Gli Stati Uniti hanno 188 ambasciate, di cui 55 sprovviste del diplomatico di rango più elevato (compresi i Paesi da cui l’ambasciatore è stato richiamato). Al momento, la nomina dei nuovi ambasciatori non è una priorità per il presidente Donald Trump, come si vede dalle sedi vacanti anche in Paesi alleati di primo piano come la Francia, la Germania e l’Australia (oltre all’Italia), con cui però non sono mancate le tensioni; solo alla fine di giugno, invece, è stata annunciata la nomina per il Regno Unito. Anche se emerge un disinteresse per l’Europa (come dimostra anche il posto vacante alla rappresentanza all’Unione europea), le caselle vuote sono presenti in tutti i continenti.

 

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redazione