Calin Georgescu
La candidatura di Calin Georgescu, esponente di spicco della destra sovranista romena, è stata ufficialmente respinta dall’Ufficio elettorale centrale della Romania. La decisione, motivata “su basi formali e sostanziali”, come riportato dall’emittente romena Digi24, ha innescato immediati focolai di protesta nella capitale Bucarest, con scontri tra i sostenitori di Georgescu e le forze dell’ordine.
L’Ufficio elettorale ha confermato l’esclusione di Georgescu dalla corsa presidenziale, una mossa che ha scatenato reazioni immediate. George Simion, leader dell’Alleanza per l’unione dei Romeni (AUR), ha bollato la decisione come “un nuovo abuso e una continuazione del colpo di stato del 6 dicembre”, riferendosi a una precedente crisi politica. Simion ha espresso la sua indignazione sulla propria pagina Facebook, alimentando ulteriormente il malcontento tra i sostenitori di Georgescu.
“Un colpo diretto al cuore della democrazia in tutto il mondo. Mi resta un messaggio. Se la democrazia cade in Romania cadrà nell`intero mondo democratico. Questo è solo l`inizio, è molto semplice”. Così Calin Gerogescu commenta su X la notizia della sua esclusione dalle nuove presidenziali in Romania. “Ora l`Europa è una dittatura, la Romania – afferma l’esponente indipendente di destra – è sotto una tirannia”.
Pochi minuti dopo l’annuncio, decine di sostenitori di Georgescu, radunati davanti alla sede dell’Ufficio elettorale, hanno sfidato le transenne erette dalle forze dell’ordine. La polizia è intervenuta con gas lacrimogeni per disperdere la folla, ma gli scontri sono degenerati rapidamente. Secondo il quotidiano romeno Adevarul, la tensione è esplosa quando i manifestanti hanno cercato di forzare il cordone di sicurezza, mentre circolava la notizia dell’esclusione del candidato.
Calin Georgescu, già al centro di polemiche durante la precedente tornata elettorale, è attualmente sotto indagine penale per incitamento contro l’ordine costituzionale e diffusione di informazioni false. Nel maggio scorso, le elezioni presidenziali erano state annullate proprio dopo che Georgescu aveva ottenuto un risultato significativo al primo turno. La sua esclusione dalla nuova competizione elettorale ha riacceso le tensioni, con i suoi sostenitori che accusano le istituzioni di voler soffocare la voce della destra sovranista.
Nonostante il respingimento della candidatura, Georgescu potrebbe tentare di impugnare la decisione presso la Corte costituzionale, lo stesso organismo che aveva annullato le elezioni precedenti. Tuttavia, il clima politico rimane incandescente, con il rischio di ulteriori proteste e tensioni sociali.
La decisione dell’Ufficio elettorale di escludere Calin Georgescu dalle elezioni presidenziali ha messo a nudo le profonde fratture politiche che attraversano la Romania. Mentre i suoi sostenitori denunciano un attacco alla democrazia, le istituzioni difendono la scelta come necessaria per garantire il rispetto delle norme costituzionali. Intanto, le strade di Bucarest restano teatro di scontri, con il timore che la situazione possa precipitare ulteriormente nei prossimi giorni.