Politica

Romania, vincono i socialdemocratici. Liberali ago bilancia per formare governo

Gli exit poll alla chiusura delle urne per le elezioni politiche in Romania, indicano una vittoria netta per il Partito socialdemocratico di Liviu Dragena, con circa il 45% dei consensi, rispetto al 20% del Partito nazionale liberale di centrodestra. Nel novembre 2015 l’allora premier socialdemocratico Victor Ponta aveva dovuto dimettersi per il largo malcontento popolare e dopo le proteste di massa seguite all’incendio di una discoteca nella capitale Bucarest, che provoco’ 64 morti. Da allora e’ in carica un governo tecnico guidato da Dacian Ciolos. “I romeni si sono espressi in modo chiaro e hanno votato per la crescita economica, per avere piu’ soldi in tasca e impieghi ben retribuiti”, ha detto il leader socialdemocratico Dragnea, forte del 45% dei consensi secondo gli exit poll. Non sono andati bene i nazional-liberali e l’altra formazione di centrodestra Unione per la salvezza della Romania, che prendono rispettivamente il 21% e il 9% dei voti. Positivo, invece, il risultato fatto registrare dall’Unione per la salvezza della Romania (Usr), nuova formazione politica che alla sua prima partecipazione elettorale a livello nazionale ha superato ampiamente la soglia di sbarramento attestandosi intorno al 10%.

Per la formazione di un nuovo governo i socialdemocratici dovrebbero ottenere il consenso del Partito liberale Alde, che dovrebbe superare lo sbarramento del 5%. Resta comunque una forte apatia rispetto alla politica in Romania, segnalata dall’elevato astensionismo, secondo i dati la partecipazione al voto si sarebbe fermata al 39,5% degli aventi diritto. Negli ultimi anni circa 3 milioni di romeni, su di una popolazione di 20 milioni, hanno lasciato il paese, che fa parte della Ue dal 2007. Per ora i socialdemocratici non hanno indicato il nome del loro candidato premier. Lo scrutinio per le politiche di quest’anno è organizzato in base ad una nuova legislazione, si torna al voto sulle liste e si rinuncia al voto uninominale. Diciotto milioni di cittadini rumeni sono stati chiamati alle urne per scegliere tra 6.500 candidati 466 seggi elettorali, 134 al Senato e 308 alla Camera dei Deputati, ai quali si aggiungono i 18 deputati delle minoranze nazionali (italiani compresi), diverse da quella ungherese, la cui rappresentazione è garantita a prescindere dal numero di voti ottenuti. Da molti anni la Camera dei Deputati di Bucarest ha destinato un rappresentante anche alla comunità italiana che vive in Romania. Ci saranno anche nuove norme di rappresentazione: 1 deputato per ogni 73 mila abitanti e 1 senatore per ogni 168 mila.

 

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