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Ronaldo a 40 anni: “Nessuno è mai stato come me”

Cristiano Ronaldo spegne 40 candeline domani, ma il tempo sembra non aver scalfito la sua grandezza. Un fuoriclasse che ha fatto della sua carriera un monumento al successo, tra trionfi personali e collettivi, gol spettacolari e prestazioni memorabili. Oggi all’Al-Nassr, sotto la guida di Stefano Pioli, CR7 si è raccontato senza filtri in un’intervista rilasciata al programma spagnolo El Chiringuito, toccando temi che vanno dalla sua autostima smisurata ai ricordi più intimi del suo passato.

“Sono il più completo della storia”

Cristiano Ronaldo non ha esitazioni: si considera il giocatore più completo di sempre. “Penso di essere il più completo che sia mai esistito”, ha dichiarato con la sicurezza di chi ha trascorso vent’anni a dominare i campi di tutto il mondo. “È la mia opinione, ma non mi manca nulla: sono forte di testa, nei calci piazzati, ho un buon sinistro, sono veloce, potente fisicamente, ho un’elevazione invidiabile. Poi, ognuno ha i suoi gusti: c’è chi preferisce Messi, Pelé o Maradona, e lo rispetto. Ma dire che io non sono un calciatore completo è una bugia. Io sono il più completo. Il più forte della storia? Sì, credo di esserlo. Non vedo nessuno migliore di me, e lo dico con il cuore”.

Una dichiarazione che non lascia spazio a interpretazioni. Ronaldo, con cinque Palloni d’Oro e una collezione di trofei che pochi possono eguagliare, ha sempre basato la sua carriera sulla convinzione di essere il migliore. Una mentalità vincente che lo ha portato a superare ogni limite, anno dopo anno.

I mille gol: un obiettivo che lo tormenta?

Tra i sogni nel cassetto di CR7 c’è quello di raggiungere quota mille gol in carriera. Un traguardo titanico, che lo stesso Ronaldo aveva fissato come obiettivo anni fa. Oggi, però, ammette che il continuo conteggio dei gol lo infastidisce. “È colpa mia”, ha confessato. “Quest’anno sto segnando tanto, molti gol anche spettacolari, sto bene, eppure la gente non fa che calcolare quanti me ne mancano. Non mi piace. Le cose dovrebbero accadere in modo naturale. Anche se mi fermassi a 920, 925 o 930 gol, sarei comunque il migliore della storia. Arrivare a mille sarebbe incredibile, ma onestamente non so se succederà. Vivo il presente, il futuro è un’incognita”.

Una riflessione che svela un lato più umano del fenomeno portoghese. Ronaldo, pur nella sua grandezza, sembra voler godersi il momento, lontano dalle pressioni dei numeri. Ma una cosa è certa: il suo istinto da predatore non si spegnerà facilmente.

L’addio al Real Madrid

Uno dei passaggi più emozionanti dell’intervista è stato il racconto del suo addio al Real Madrid, club con cui ha scritto pagine indelebili della storia del calcio. “Volevo un palcoscenico diverso, nuove motivazioni”, ha spiegato Ronaldo. “Ne parlai con il presidente Florentino Pérez, che inizialmente accettò l’idea del mio addio. Poi, durante le trattative, cercò di farmi cambiare idea. Ma io non potevo tornare indietro: avevo già dato la mia parola alla Juventus. Florentino è una persona seria, mi ha sempre trattato bene e insieme abbiamo vinto tantissimo”.

Il trasferimento alla Juventus nel 2018 segnò una nuova fase della sua carriera, ma il legame con il Real Madrid e con Madrid rimane forte. “Continuo a seguire la Liga, sono ancora legato al Real”, ha ammesso. “Mio figlio Mateo adora Bellingham, Camavinga e Mbappé. Anzi, mi prende in giro dicendo che Kylian è più forte di me”.

La rivalità con Messi e i Clásico

Ronaldo non ha dimenticato i giorni che precedevano i Clásico contro il Barcellona, momenti in cui il mondo del calcio tratteneva il fiato. “Si viveva una settimana di tensione alle stelle”, ha ricordato. “I tifosi, la TV, tutti parlavano della partita, della rivalità tra me e Messi, tra Piqué e Ramos. È stato bellissimo, una rivalità sana, che ha reso il calcio più emozionante”. Quella tra CR7 e Messi è stata una delle rivalità più iconiche dello sport, capace di dividere e unire i tifosi di tutto il mondo. Due stili opposti, due filosofie di gioco diverse, ma entrambi capaci di regalare emozioni uniche.

A 40 anni, Cristiano Ronaldo continua a essere un faro nel mondo del calcio. La sua determinazione, la sua autostima e la sua capacità di reinventarsi lo rendono un atleta senza eguali. Nessuno come lui ha saputo mantenere un livello così alto per così tanti anni. E mentre il traguardo dei mille gol rimane un sogno, una cosa è certa: Ronaldo continuerà a stupire, a vincere e a dimostrare che, forse, nessuno è mai stato come lui.

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