Rosatellum bis, dal governo full di fiducie. Attesa per Napolitano

Rosatellum bis, dal governo full di fiducie. Attesa per Napolitano
Il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano
25 ottobre 2017

Un full di fiducie, cinque su una legge che si compone complessivamente di sei articoli. Il Rosatellum sbarca nell’aula del Senato e alla fine il suo iter è ancora più blindato che alla Camera (dove le fiducie sono state 3). “Una forzatura senza precedenti che impedisce la discussione”, attaccano le opposizioni. “Colpa degli oltre 40 voti segreti richiesti”, replicano il governo e la maggioranza che sostiene la legge elettorale. Mdp protesta in aula e poi davanti a palazzo Madama. E con la capogruppo, Cecilia Guerra, formalizza l’uscita dalla maggioranza. Oggi toccherà anche al M5s che si è dato appuntamento al Pantheon, dove si attende anche l’arrivo di Beppe Grillo. Ma l’intervento più atteso non proverrà dalle file delle opposizioni: è quello di Giorgio Napolitano che, viene spiegato, potrebbe prendere la parola in aula oggi verso le 12. Parole, le sue, con cui dovrebbe criticare non soltanto il metodo, ma anche il merito di questo provvedimento sul quale ha già manifestato le sue perplessità. Per il resto la suspence, o presunta tale, è tutta legata al nodo “numero legale”.

Al Senato per la maggioranza i numeri sono già più ballerini e con l’uscita ufficiale di Mdp il dubbio non è se ci sarà una maggioranza di sì, ma se i presenti saranno in numero sufficiente da rendere legittimo il voto. Perché Lega e Forza Italia, pur appoggiando la legge, non possono votare la fiducia e Pd e Ap vorrebbero raggiungere l’obiettivo senza che i voti dei verdiniani di Ala (che hanno già annunciato il voto a favore) risultino determinanti. Anche perché cinque senatori Pd, Mucchetti, Tocci, Chiti, Micheloni e Manconi, hanno già annunciato l’intenzione di “sfilarsi”. L’impasse dovrebbe essere superata di volta in volta, pallottoliere alla mano, puntando non soltanto sulle assenze giustificate (che fanno scendere il quorum) ma, all’occorrenza, anche sulla strategica presenza di senatori azzurri che pur votando no, o astenendosi, di fatto garantirebbero il raggiungimento del numero legale. Il voto più simbolico, ma anche con meno sorprese, sarà quello finale previsto per giovedì verso le 11-12. In quell’occasione, infatti, non sarà possibile chiedere lo scrutinio segreto, dunque non sarà necessaria la fiducia e tutte le forze che sostengono il Rosatellum potranno votare a favore. Afferma il capogruppo azzurro, Paolo Romani: “Da domani ci saranno cinque voti di fiducia ma il voto più importante è quello di giovedì, dove Forza Italia voterà convintamente a favore”.

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