Rosatellum e manovra, maggioranza a prova fiducia al Senato
Speranza a Gentiloni: fiducia su Rosatellum punto di non ritorno
Nel Pd raccontano che Renzi con i suoi sia stato categorico: nessun soccorso azzurro, neanche sulle presenze in Aula, per approvare la legge elettorale che oggi iniziera’ il suo iter a palazzo Madama. La maggioranza quindi dovra’ essere autosufficiente, anche se Ala potrebbe concorrere a garantire il numero legale. E’ in corso una ricognizione dei voti dell’Aula perche’ e’ li’ che si giochera’ la partita. Il Rosatellum sara’ licenziato dalla Commissione senza il mandato al relatore, ipotesi che in realta’ potrebbe toccare – su binari diversi – anche al percorso della legge di stabilita’. Al Senato la prova della fiducia sulla legge elettorale sara’ il 25 ottobre, il giorno dopo arrivera’ la manovra: le audizioni sono previste a fine mese, poi ci sara’ una settimana di pausa a causa del voto siciliano e infine il voto di fiducia verso il 20 novembre. Ma visto che l’esecutivo vuole che la legge di bilancio venga licenziata a saldi invariati e’ possibile che il clima diventi rovente gia’ in Commissione. “Ma se arriva in Aula senza mandato al relatore – sottolinea un esponente dem – significa che si mette la fiducia sul testo del governo e il Senato non potrebbe neanche intervenire in alcun modo, speriamo che prevalga il dialogo”.[irp]
Dipendera’ molto dall’atteggiamento di Mdp. Roberto Speranza continua a marcare le distanze. La fiducia sulla legge elettorale ha segnato un “punto di non ritorno” nei rapporti tra Mdp e Governo, ha detto il coordinatore di Articolo 1-Mdp. “Come sempre leggeremo con la massima attenzione la proposta del governo di legge di bilancio e in modo particolare le misure che riguardano i temi del lavoro, la lotta contro le diseguaglianze, la sanità, il diritto allo studio, le pensioni. Certo, però, la fiducia sulla legge elettorale è un punto di non ritorno nei rapporti col governo, che ha tradito l’impegno a non essere protagonista nel dibattito sulla materia”. In sostanza, “sono stati traditi gli impegni”. Gli ex scissionisti puntano ad una opposizione netta, mentre i pisapiani frenano, nonostante il fatto che le richieste avanzate dall’ex sindaco di Milano – ovvero l’eliminazione del super ticket – non siano state accolte. L’intenzione della maggioranza e’ ora quella di blindare la manovra ma a determinare il dibattito a palazzo Madama sara’ la conta dei numeri. Anche sul tema dello ius soli: l’orientamento del capogruppo Zanda e’ quello di calendarizzare il testo in Aula dopo il passaggio della legge di bilancio alla Camera, ma anche su questo provvedimento i voti ballano, con Ap ferma sulle posizioni di partenza.[irp]