Rosatellum, Pd e FI fanno conti: franchi tiratori meno di 100
Per ‘affossare’ la norma alla Camera servirebbero almeno 120 voti
Pd e Forza Italia fanno i conti, in vista del voto finale sul Rosatellum bis, che si svolgera’ a scrutinio segreto. I voti che potrebbero mancare al Pd vengono stimati dai dem intorno ai 15, c’e’ pero’ chi sostiene che il numero potrebbe salire anche a piu’ di 20. Dentro Forza Italia i riflettori sono puntati sui deputati eletti al sud, dove il malumore permane in quanto convinti di essere i piu’ penalizzati dalla nuova legge elettorale. Fonti azzurre riferiscono che le ‘defezioni’ potrebbero aggirarsi intorno alla decina, ma i piu’ ottimisti – ad esempio chi sin dall’inizio si e’ occupato della trattativa con il Pd – parlando di 5-6 deputati che potrebbero mancare all’appello. Nel Pd si guarda al ‘soccorso’ dei pisaniani nel segreto dell’urna. La Lega non ha dubbi: nessun deputato del Carroccio fara’ venire meno il suo voto, viene garantito. In Alternativa popolare non mancano i mal di pancia, ma secondo le stime i voti mancanti in occasione del via libera finale non dovrebbero raggiungere “cifre preoccupanti”. Chi fa i conti, pallottoliere alla mano, valuta in meno di 100 i franchi tiratori e una forbice di voti a favore che va da un minimo di 400 fino a quota 450. Cio’ significa che per ‘affossare’ il Rosatellum bis servirebbero almeno 120 voti – per il Pd la dead line e’ fissata a 127 voti in meno – ma, conditio sine qua non, per bocciare il Rosatellum bis occorre che contemporaneamente tutto il fronte del no si presenti compatto a votare contro. Solo in questo modo gli oppositori della riforma potrebbero spuntarla. Insomma, i vertici del Pd ostentano ottimismo, ma non passa inosservata la presenza in Transatlantico di tutti i ‘big’ delle varie aree e correnti.[irp]
Sulla carta, il Rosatellum bis puo’ contare su 450 voti a favore: 22 di Ap, 12 di Des-Cd, 58 di FI, 19 della Lega, 283 del Pd, 15 dei verdiniani, 14 di CI, 11 dei fittiani, 6 delle Minoranze, 4 di Psi e 6 dell’Udc, a cui potrebbero aggiungersi alcuni voti del Gruppo Misto (ad esempio gia’ annunciato il voto favorevole il presidente Pino Pisicchio). Il fronte del no conta invece 164 voti, a cui potrebbero aggiungersene fino a una decina dal Misto. Secondo le previsioni della maggioranza i voti che potrebbero venire a mancare non dovrebbero superare la quota di allarme dei 100 deputati. Se cosi’ fosse, la riforma passerebbe senza traumi. Ma c’e’ sempre l’incognita dei franchi tiratori e quindi il clima non e’ rilassatissimo. A mettere i bastoni tra le ruote potrebbe poi essere il fattore tempo: se tutto fila liscio secondo previsioni, entro stasera o al massimo domani mattina, la Camera procedera’ con il voto finale. Ma c’e’ l’incognita degli ordini del giorno, strumento che potrebbe essere utilizzato per fare ostruzionismo: ad esempio Mdp ha presentato 43 odg, uno per ogni deputato. Sinistra italiana 17. Se si considera, poi, che per le circa 20 votazioni sugli articoli 4 e 5 serviranno almeno 5 ore, e’ facile ipotizzare che nella migliore delle ipotesi il voto finale si avra’ non prima dell’ora di cena se non piu’ tardi, con il rischio che slitti a domani mattina.[irp]