Il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha presentato alla Camera e al Senato una proposta di legge che punta a chiudere i conti in sospeso tra cittadini, partite IVA e fisco attraverso una “rottamazione seria e definitiva” di cartelle esattoriali e avvisi fiscali. L’iniziativa, illustrata da Salvini come un provvedimento “vantaggioso per lo Stato e utile a milioni di persone”, prevede la possibilità di rateizzare i debiti tributari in 120 rate, facilitando così il rientro volontario di contribuenti in difficoltà.
Un’opportunità per famiglie e piccoli contribuenti
Nel dettaglio, la proposta del Carroccio si rivolge espressamente a chi, nonostante la volontà di regolarizzare la propria posizione, non riesce a far fronte a pagamenti spesso accumulatisi negli anni. “Non parliamo di chi ha truffato il fisco, ha sfruttato il superbonus o parcheggia la Porsche in garage”, ha chiarito Salvini, sottolineando che il target sono “milioni di famiglie e partite IVA” schiacciate da debiti pregressi. L’obiettivo è recuperare almeno una parte del “magazzino fiscale” italiano, oggi stimato in oltre 1.200 miliardi di euro, risorse che – secondo il leader leghista – potrebbero finanziare “2-3 manovre economiche” se incassate progressivamente.
Salvini ha auspicato che sul provvedimento si trovi “l’intesa di tutta la maggioranza”, esortando le forze di governo a fare “quadrato” per un’approvazione rapida. “Rottamazioni, anche se non definite, sono state fatte in passato da governi di centrodestra e centrosinistra. Questa è una bella opportunità per l’intero Parlamento”, ha ricordato, evidenziando come simili strumenti non siano una novità assoluta ma possano essere riproposti in una forma più strutturata.
La proposta si inserisce in un dibattito storico sull’efficacia delle sanatorie fiscali, spesso accusate di premiare gli evasori e penalizzare i contribuenti onesti. Salvini ha però ribadito che il disegno di legge esclude espressamente i “grandi truffatori”, concentrandosi su situazioni di difficoltà oggettiva. Restano da chiarire i dettagli operativi, come le percentuali di sconto sugli interessi o le modalità di accesso alla rateizzazione, aspetti che potrebbero influenzare l’adesione al piano.
Se approvata, la misura potrebbe portare a un alleggerimento del contenzioso tributario e a un flusso di cassa immediato per le casse statali, seppur diluito nel tempo. Tuttavia, l’esperienza passata dimostra che il successo di tali iniziative dipende dalla trasparenza nell’applicazione e dalla capacità di evitare abusi. Il prossimo passo sarà l’esame parlamentare, dove il governo dovrà mediare tra le diverse sensibilità della maggioranza per trasformare la proposta in legge. Intanto, Salvini lancia il messaggio: “Chi vuole pagare, ma non può, avrà finalmente una via d’uscita”.