Rubavano anche nelle scuole: 17 arresti tra Campania e Lazio
Diciotto furti accertati, di cui sette sventati, ai danni di istituti scolastici con danni variabili dai 3 mila ai 40 mila euro per ogni colpo. È quanto emerso nel corso di un’indagine dei carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) coordinati dalla Procura partenopea che ha portato a quattro persone in carcere, 13 ai domiciliari e a un obbligo di presentazione quotidiano alla polizia giudiziaria e all’obbligo di dimora nel Comune di residenza. I reati contestati ai 18 indagati sono a vario titolo associazione per delinquere, furto, ricettazione e riciclaggio. Tre i gruppi criminali individuati, localizzati nell’hinterland partenopeo, ma che hanno agito non solo nelle province di Napoli e di Caserta ma anche di Isernia e Frosinone. Una prima associazione per delinquere era finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio di veicoli e componenti d’auto. Le auto, rubate soprattutto nel Napoletano, venivano trasportate nel Casertano dove in due depositi venivano smontate.
I pezzi di vettura erano poi ricettati e riciclati attraverso l’utilizzo di canali solo apparentemente leciti ossia venivano messi in vendita su siti online. Una seconda organizzazione criminale era dedita esclusivamente alla realizzazione di furti ai danni di scuole del Napoletano e del Casertano e successivamente alla ricettazione del materiale informatico rubato. Un terzo gruppo era specializzato invece ai danni di istituti scolastici ma anche in furti ad esercizi commerciali in contesti diversi da quello campano. Un aspetto particolarmente “significativo”, sottolinea il procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, si è rivelato quello relativo alla ricettazione e al riciclaggio della refurtiva. È stato documentato, infatti, che personal computer, videoproiettori, tablet, lavagne magnetiche, video e fotocamere digitali rubate nelle scuole venivano poi inseriti nei circuiti commerciali leciti grazie alla compiacenza di rivenditori di prodotti informatici.