Ruby ter. Berlusconi a olgettine: sotto attacco da pm militanti

“Sono sicuro che tu sei consapevole di quale attacco mi è stato inflitto da una magistratura militante, che fa un uso politico della giustizia per eliminare l’unico ostacolo che si è opposto e che si oppone alla definitiva presa del potere da parte della sinistra. Questa è l’Italia di oggi. Un’Italia senza giustizia, dove per avere giustizia devi rivolgerti alla Corte Europea di Strasburgo come sto facendo per correggere l’assurda e l’indegna sentenza del primo agosto (ossia la condanna definitiva del processo Mediaset in Cassazione – ndr). Mi spiace, mi spiace tanto. Spero, a processo finito, di poterti rivedere e riabbracciare. Ti voglio bene. Silvio”. E’ il passaggio conclusivo della lettera che Silvio Berlusconi ha inviato alle cosiddette “olgettine” il 29 dicembre 2013. Nella missiva (uno degli atti di indagine depositato dalla Procura di Milano al Tribunale del Riesame in occasione del ricorso presentato da alcune ragazze per riottenere il materiale sequestrato nel blitz del 17 febbraio scorso), l’ex capo del governo annuncia la propria intenzione sospendere gli “aiuti economici” che fino a quel momento erano stati garantiti alle ragazze ospitate nei festini di Villa San Martino.

Dito puntato, ancora una volta, contro la magistratura: “Inutile dirti – prosegue la lettera firmata da Berlusconi – che non c’è nessun riguardo per te e per gli altri ospiti delle nostre delle cene e che continua su di noi l’ignobile denigrazione che tutti abbiamo assurdamente dovuto subire”. Di qui la necessità di chiudere i rubinetti. Una mossa praticamente obbligata, sottolinea l’ex premier: “l’aiuto che io, seguendo l’impulso della mia coscienza, ho continuato a dare a te e alle altre ospiti per lenire gli effetti della devastazione che questi processi hanno causato alla vostra immagine, alla vostra dignità, alla vostra vita, rischia di essere incredibilmente strumentalizzato ipotizzando addirittura dei possibili reati a carico non solo mio ma anche vostro. A questo punto i miei legali, pur comprendendo la generosità e l’altruismo della mia iniziativa, mi invitano con assoluta determinazione, a non continuare con il sostegno economico mensile, perché si potrebbe attribuire al mio aiuto e alla mia accettazione una finalità diversa da quella reale. Per queste ragioni sono obbligato a sospendere da gennaio ogni mio contributo”.

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