Rush finale su premier e squadra di governo: saranno Matteo Salvini e Luigi Di Maio a chiudere la quadra in un nuovo faccia a faccia che si terra’ oggi. Il segretario leghista ha garantito che a a Palazzo Chigi non andranno ne’ lui ne’ il capo politico dei M5s. Ma “abbiamo delle idee” su una figura ‘terza’ ai partiti, ha spiegato dopo aver votato, a Milano, in uno dei mille gazebo che – a suo dire – hanno accolto oltre 100mila persone nel referendum sul contratto di governo. Il nome di colui che vogliamo indicare come premier, ha spiegato Salvini, lo diremo prima al presidente della Repubblica, ma sara’ “una figura che andra’ bene a entrambi, con un’esperienza professionale incontestabile e che abbia contribuito alla stesura del programma”. Dal canto suo, Di Maio ha ribadito che il “leader” e’ il “programma” di governo e garantito che nella squadra “ci saranno tante persone del Movimento”. “L’obiettivo” e’ quello di chiudere oggi e andare con un nome per Palazzo Chigi domani dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come ha confermato lo stesso Salvini ai cronisti. Ma ci sono ancora alcune questioni aperte che i due leader dovranno risolvere oggi, in un incontro che dovra’ tenersi prima dei comizi di Di Maio, in programma a partire dalle 17 in Abruzzo. In primis, il nome del premier.
Cinque stelle insisterebbero ancora nel rivendicare la premiership per un loro tesserato
La Lega punta a una figura terza e a Salvini potrebbe anche andare bene Giuseppe Conte. Attorno al nome del professore di Diritto privato – inserito nella lista dei ministri presentata dai Cinquestelle in campagna elettorale al dicastero della pubblica amministrazione – era stato raggiunto un accordo di massima con la Lega gia’ negli incontri che si sono tenuti domenica scorsa a Milano, tanto che Di Maio avrebbe poi fatto il nome di Conte al capo dello Stato durante le consultazioni il giorno seguente. Ma, forti del loro 32 per cento contro il 17 della Lega, i Cinque stelle insisterebbero ancora nel rivendicare la premiership per un loro tesserato. In questo caso i nomi sono quelli circolati nei giorni scorsi: Alfonso Bonafede, Vito Crimi e Riccardo Fraccaro. E qualcuno nel Movimento vede come un segnale il fatto che proprio Fraccaro stia accompagnando Di Maio da venerdi’, nelle varie tappe ad Aosta, Ivrea, Imola e Ancona. Per quanto riguarda le altre caselle della squadra di governo, dovrebbe essere certo l’ingresso dei capi dei due partiti con il ruolo di vice premier. Salvini dovrebbe andare all’Interno, mentre Di Maio potrebbe guidare il Lavoro o il Mise.
La squadra di governo
Per la poltrona di sottosegretario alla presidenza del Consiglio il favorito sarebbe il vice segretario federale della Lega, Giancarlo Giorgetti. Ma si parla anche del M5s Vincenzo Spadafora. La pentastellata Laura Castelli in pole per il ministero delle Infrastrutture, il leghista Nicola Molteni all’Agricoltura. L’altro vice di Salvini, il veneto Lorenzo Fontana potrebbe andare alla Difesa, sempre che non arrivi il sostegno di Fratelli d’Italia (in quel caso quel posto potrebbe essere di Guido Crosetto). Infine, ma ancora da definire, si parla di figure di esperti per gli Esteri e il Tesoro. La Farnesina potrebbe essere guidata da Giampiero Massolo, mentre il Mef andrebbe a Giorgetti nel caso in cui non facesse il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Il M5s avrebbe riservato posti ministeriali anche per i due capigruppo, Danilo Toninelli e Giulia Grillo. Con Salvini impegnato coi figli e al gazebo e Di Maio nei comizi la giornata di ieri e’ stata caratterizzata da un sostanziale immobilismo, in vista della svolta che si attende oggi dall’incontro tra i due leader che si dovrebbe tenere a Roma. Non e’ comunque escluso che Di Maio possa tornare a rivendicare la premiership per se stesso, come successo in maniera ricorrente nelle ultime settimane di trattativa. Ma fonti M5s assicurano che non e’ cosi e che non si torna indietro dalla rosa di cinque nomi presentata a Salvini, in cui vi sarebbero figure terze ma anche tesserati 5 stelle.