di Cristina Giuliano
Tra un paio di settimane la Russia va a votare, ma ancora sonnecchia di fronte al prossimo appuntamento elettorale, il 18 settembre quando si terranno le legislative per il rinnovo della Camera Bassa, la Duma. Secondo un sondaggio soltanto il 48% dei russi intende partecipare, mentre in base a quanto riportato dai sociologi dell’istituto indipendente Levada-Center, non ha intenzione di votare il 28% degli intervistati, e un altro 20% non ha ancora deciso. A recarsi al seggio di gran carriera sarà invece un francese, di nascita, l’attore Gerard Depardieu che dopo aver ottenuto la cittadinanza russa, destando notevole scalpore, ora risulta residente nel capoluogo di Mordovia Saransk.
SUPERFAVORITI DI FATTO. Il superfavorito è il partito di governo Russia Unita, e poi a distanza seguono i comunisti KPRF, i liberali di Zhirinovskij LDPR e Russia Giusta. Il tutto in base a un sondaggio, condotto tra 26 e il 29 agosto, su un campione di 1.600 persone di età superiore ai 18 in 137 insediamenti di 48 regioni della Russia. Da sottolineare è tuttavia che l’approvazione per Russia Unita è diminuita dal 39 al 31%, mentre la popolarità del presidente russo Vladimir Putin è rimasta invariata. E questo ovviamente sarà a fare la differenza per i risultati.
QUEL CHE RESTA DELL’OPPOSIZIONE. Sembra un ragazzetto, e qualcuno dice che non ha la stoffa e neppure il fisico, ma Ilya Yashin ha preso nelle sue mani l’eredità dell’oppositore di Putin, Boris Nemtsov, ucciso nell’inverno 2015, e ha ricominciato a pubblicare i “doklad”, ossia le accuse pubbliche all’elite russa: il primo è “Il partito Russia Criminale”, uno “studio” su Russia Unita. Yashin è stato tra i più attivi in campagna, fermato dagli agenti di polizia durante un incontro con gli elettori del candidato alla Duma di Stato del partito Parnas Nicholay Lyaskin, nel quartiere Babushkinsky di Mosca. Il politico ha postato le foto del fermo sul suo profilo Twitter, confermandosi oltre ad Aleksey Navalny l’unico esponente di punta di un’opposizione sempre più sfrangiata dopo la morte di Boris Nemtsov, freddato in centro della capitale in una notte di febbraio 2015.
INTRAMONTABILE BRAND PUTIN. Il presidente russo non è solo usato come testimonial, nella strategia di Russia Unita alle elezioni di settembre. In una campagna pubblicitaria che ricorda il tormentone del fumetto Nick Carter: “dice il saggio!”, il leader del Cremlino viene moltiplicato per 12 con altrettante citazioni. Il partito di governo per la corsa elettorale si aggrappa a lui e alla sua popolarità bulgara (82%). Nella regione di Chelyabinsk ad esempio, a dispetto della normativa vigente, Russia Unita ha utilizzato il nome del presidente russo Vladimir Putin in campagna elettorale: è successo nel distretto elettorale Zlatoust N193 a singolo mandato elettorale. Ma anche nella capitale si usa il nome del leader del Cremlino: a Mosca Russia Unita tiene una campagna telefonica tra i residenti della capitale, annunciando via telefono che “il presidente ha bisogno di sostegno”.
TORNA SISTEMA ELETTORALE MISTO. Il 18 si vota in tutta la Federazione Russa in un solo giorno di votazione. Le elezioni si terranno con sistema elettorale misto: su 450 deputati, 225 sono eletti da liste di partito (sistema proporzionale), e 225 con sistema maggioritario. Per entrare nella Duma i partiti devono superare la barriera del 5%. Il sistema misto è stato utilizzato nelle elezioni nel 1993, 1995, 1999 e 2003. Al primo gennaio 2016 nella Federazione Russa (compresa la Repubblica di Crimea e la città di Sebastopoli) sono stati registrati 109.820.679 elettori, ma si arriva a 111 milioni con i residenti all’estero.