I servizi penitenziari russi hanno deciso oggi di trasferire in un ospedale per detenuti l’oppositore russo Alexei Navalny, in sciopero della fame da circa tre settimane, giudicando “soddisfacente” il suo stato di salute. “Un comitato di medici (…) ha deciso di trasferire Alexei Navalny in un’unità ospedaliera per detenuti situata nel territorio della colonia penale n. 3 della regione di Vladimir”, ha indicato il servizio carcerario di questa regione. Navalny, malato e in sciopero della fame, rischia di avere un arresto cardiaco “da un momento all’altro”, continuano intanto a sostenere i medici vicini all’oppositore russo chiedendo di poterlo visitare. Navalny è in sciopero della fame dal 31 marzo per protestare contro le cattive condizioni di detenzione.
Il suo medico personale, Anastassia Vassilieva, e altri tre medici, tra cui un cardiologo, hanno chiesto di poter visitare Navalny, stando alla lettera inviata all’amministrazione penitenziara e pubblicata sull’account Twitter di Vassilieva. Intanto, arriva l’accorato appello di Darya Navalnaya, figlia di Alexei Navalny: “Permettete a un medico di visitare mio padre”. La colonia penale di Pokrov, dove è rinchiuso l’oppositore russo, dista circa 100 chilometri a Est di Mosca. I sostenitori di Alexei Navalny, frattanto promuovono manifestazioni e proteste in tutta la Russia per il 21 aprile. L’invito è contenuto in un post su Facebook di Leonid Volkov, tra i sostenitori dell’oppositore. “Non c’è tempo, è tempo di agire. Non parliamo più della libertà di Navalny, ma della sua vita. L’appuntamento è in piazza, mercoledì 21 aprile alle 19.00 ora locale”, scrivono.
“L’Unione europea è profondamente preoccupata per le notizie secondo le quali la salute del politico dell’opposizione russa Alexei Navalny in carcere continua a peggiorare – afferma Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, per conto dell’Unione Europea -. Chiediamo alle autorità russe di garantirgli l’accesso immediato ai medici di cui si fida. Le autorità russe sono responsabili della sicurezza e delle condizioni di salute di Navalny in carcere, a cui chiederemo conto”. “L’Ue continuerà a chiedere il suo rilascio immediato e incondizionato – prosegue Borrell – poiché consideriamo la sua condanna motivata da ragioni politiche e contraria agli obblighi internazionali della Russia in materia di diritti umani. A questo proposito, ci aspettiamo anche che la Russia adempia ai suoi obblighi ai sensi della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, compreso il rispetto della misura provvisoria della Corte europea dei diritti dell’uomo per quanto riguarda la natura e la portata del rischio per la vita del sig. Navalny”.
L’Unione europea aveva condannato “l’avvelenamento di Navalny con la massima fermezza” e aveva “imposto sanzioni nell’ottobre dello scorso anno a sei alti funzionari russi e a un ente coinvolto nel tentativo di assassinio”. “Il caso Navalny – prosegue Borrell – non è un incidente isolato, ma conferma un modello negativo di riduzione dello spazio per l’opposizione, la società civile e le voci indipendenti nella Federazione Russa”. In tal senso, l’Ue “continuerà a chiedere alla Russia di indagare urgentemente sul tentativo di assassinio tramite avvelenamento di Navalny in piena trasparenza e senza ulteriori ritardi, e di cooperare pienamente con l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) per garantire un’indagine internazionale imparziale”. La questione verrà discussa alla riunione dei ministri degli Esteri Ue in programma domani. Anche “la Farnesina esprime forte preoccupazione per la notizia del deterioramento delle condizioni di salute di Alexey Navalny ed auspica che gli venga garantito accesso immediato alle cure mediche di cui ha bisogno”.