Sacchi: “Sì agli oriundi nel calcio, ci sono dal 1934”

“Se un ragazzo ha il piacere di giocare per l`Italia e lo fa con entusiasmo, volontà e generosità perché negargli questa gioia?”. Questo il pensiero sugli oriundi espresso da Arrigo Sacchi intervenuto a Radio Crc. “Già nel 1934 c`erano ed hanno partecipato anche al Mondiale – continua Sacchi – Noi italiani ci distruggiamo in polemiche ed oggi ci sono anche i social ad amplificare il tutto. Scriviamo sempre cose eccessive e bisogna dire che lo spettatore italiano non è ancora uscito dalla sindrome dell`arena ed infatti il coro più gettonato negli stadi è “devi morire. Così però non si cresce. Dobbiamo educare queste persone ad essere più civili”. Sacchi è autore di “Calcio totale” un libro che tratta diversi temi e narra la storia di un bambino che ha amato il calcio.

“Il calcio lo amo sempre – continua – ma non amo il contorno, la violenza, la maleducazione, le polemiche e vorrei che tutto fosse vissuto con lo spettacolo sportivo, purtroppo però mi sembra di sognare. Il pubblico non chiede il merito e chi cerca di giocare da protagonista ed essere padrone del campo e del pallone a prescindere dalla qualità dei singoli è l`Empoli che non ha individualità di grandissima fama, ma è una delle squadre più armoniose del campionato italiano”. Bielsa per il dopo Benitez? “E` un allenatore maestro. In Italia ci sono alcuni allenatori che hanno un atteggiamento propositivo ed ottimistico, cosa rarissima perché non richiesto dal pubblico e dai mass media e le squadre che allenano provano ad essere protagoniste, padrone del campo provando a vincere attraverso la superiorità e non attraverso l`errore altrui e tra queste c`è il Napoli, l`Empoli, il Sassuolo, la Sampdoria, il Genoa, la Roma e la Lazio”.

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