Non c’è nessun “responsabile” nell’Udc. Lo scandisce Antonio Saccone, senza se e senza ma. In altri termini, i senatori dello Scudocrociato “non faranno da stampella” al governo Conte. O meglio dire, “non siamo utili idioti, né servi sciocchi”. Tuttavia, per Saccone non è difficile che il premier Giuseppe Conte troverà il gruppetto si senatori che gli permetterà di dar vita a un suo terzo governo in meno di tre anni.
Senatore Saccone, da più fonti voi dell’Udc venite accreditati come “responsabili” pronti a sostenere un nuovo esecutivo Conte.
“Non faremo i ‘responsabili’, non daremo una mano al premier Conte, rimaniamo nel centrodestra. Ma siamo preoccupati che il Paese precipiti in elezioni da un esito incerto, contrariamente come qualcuno invece dice. Tra l’altro, il rischio è che anche dalle elezioni non esca una maggioranza nitida con la conseguenza di dar vita, paradossalmente, a un altro periodo di palude. Confidiamo, tuttavia, nella saggezza del presidente Sergio Mattarella”.
Ritenete sbagliate le dimissioni dal governo degli esponenti renziani?
“Che il Recovery Plan si stato migliorato non occorre l’oracolo di Delfi per capirlo. Quello che invece non comprendiamo da parte del senatore Matteo Renzi è la tempistica. In pratica, è vero che non bisogna rinunciare alla propria dignità politica ma nelle scelta c’è anche un interesse generale che, come in questo caso, è quello del Paese. In questo modo, non credo che come classe politica tutta, stiamo dando un’immagine di serietà e di consapevolezza del danno che vive l’Italia. Tra l’altro, per come finora s’è comportato, Renzi poteva aprire la crisi tre mesi fa, sei mesi fa…”.
Salvo colpi di scena, il premier ha scelto di fare la conta martedì in Parlamento e c’è chi scommette che allora Conte avrà i quindici responsabili che aritmeticamente mancano in Senato per raggiungere la maggioranza senza Iv.
“Le do una notizia, al premier gliene servono meno di quindici, molto meno senatore ‘responsabili’, secondo i numeri che sappiamo, che ci dicono. D’altronde, è ovvio che molti parlamentari sono stati chiamati in soccorso”.
Quindi è convinto che Conte troverà una nuova maggioranza in Parlamento?
“Questo lo capiremo martedì, quando tutto il Parlamento si renderà conto di quello che sta succedendo. Io non lo so se il presidente Mattarella potrà dar luogo a una nuova maggioranza che non ha una visione strategica comune ma è frutto più di un accordo di palazzo. Di certo, i numeri sono chiari, se si supera la soglia di 161 senatori il premier andrà avanti, se non ci si arriva, Conte verrà sfiduciato e quindi non gli si potrà conferire il mandato. Da qui, scatteranno le consultazioni. Ecco perché anche il rischio delle elezioni è evidente”.