L’aula della Camera esaminerà la proposta di legge sul salario minimo nel prossimo mese di ottobre. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, che ha approvato il programma di lavoro dell’Assemblea per i mesi di settembre ed ottobre. Sulla pdl di iniziativa delle opposizioni la maggioranza, prima della pausa estiva, aveva chiesto un rinvio di 60 giorni che scadono appunto a fine settembre. Una data precisa per ottobre non è ancora stata fissata.
La proposta di legge “Disposizioni per l’istituzione del salario minimo” è stata depositata in Parlamento e a firmarla sono Conte, Fratoianni Richetti, Schlein, Bonelli, Magi, Evi, oltre a chi ha contribuito al testo come Maria Cecilia Guerra, l’ex ministro del lavoro Andrea Orlando (che alla fine della scorsa legislatura aveva presentato già un testo), il grillino Francesco Silvestri e altri esponenti di tutte le opposizioni con la sola eccezione di Matteo Renzi e Italia Viva. E’ pari a nove euro all’ora il salario minimo garantito previsto dalla proposta di legge. Il testo prevede, poi, che la legge di bilancio per il 2024 definisca un beneficio temporaneo per accompagnare l’adeguamento al trattamento economico orario di 9 euro delle eventuali più basse retribuzioni previste da contratti collettivi di settori meno sviluppati da un punto di vista sociologico.
I punti della proposta di legge
1) Al lavoratore di ogni settore economico sia riconosciuto un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, salvo restando i trattamenti di miglior favore;
2) A ulteriore garanzia del riconoscimento di una giusta retribuzione, venga comunque introdotta una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora, per tutelare in modo particolare i settori più fragili e poveri del mondo del lavoro, nei quali è più debole il potere contrattuale delle organizzazioni sindacali;
3) La giusta retribuzione così definita non riguardi solo i lavoratori subordinati, ma anche i rapporti di lavoro che presentino analoghe necessità di tutela nell’ambito della parasubordinazione e del lavoro autonomo;
4) Conformemente anche a quanto previsto nella direttiva sul salario minimo, sia istituita una Commissione composta da rappresentanti istituzionali e delle parti sociali comparativamente più rappresentative che avrà come compito principale quello di aggiornare periodicamente il trattamento economico minimo orario;
5) Sia disciplinata e quindi garantita l’effettività del diritto dei lavoratori a percepire un trattamento economico dignitoso;
6) Sia riconosciuta per legge l’ultrattività dei contratti di lavoro scaduti o disdettati;
7) Sia riconosciuto un periodo di tempo per adeguare i contratti alla nuova disciplina, e un beneficio economico a sostegno dei datori di lavoro per i quali questo adeguamento risulti più oneroso”.