Politica

Salta l’esame della legge elettorale, Italia viva vota con opposizioni. Maggioranza spaccata

Salta l’esame della legge elettorale in Aula alla Camera, con Italia Viva che vota con le opposizioni in Ufficio di Presidenza della 1a Commissione Affari Costituzionali della Camera. Una scelta che provoca la dura reazione del Pd: “Traditi gli accordi”. Nella riunione di oggi pomeriggio raccontano fonti di maggioranza, i capigruppo di Commissione del M5S (Baldino), Pd (Ceccanti) e Leu (Fornaro) hanno chiesto la calendarizzazione in commissione per lunedì prossimo dell`adozione del testo base della legge elettorale e della legge sui conflitti d`interessi. I gruppi di Lega, Fratelli d`Italia, Forza Italia, Italia Viva e Misto hanno dichiarato la loro contrarietà alla proposta. Il Presidente Brescia ha dunque preso atto che in commissione non si è manifestata una maggioranza a sostegno della calendarizzazione dei due testi base. E così in conferenza dei capigruppo si è proceduto a calendarizzare per la prossima settimana la pdl sulla separazione delle carriere dei magistrati al posto della legge elettorale.

A giudizio del deputato e relatore per il Pd Emanuele Fiano, “quanto accaduto oggi in ufficio di presidenza è politicamente grave: sulla legge elettorale è stato tradito un accordo di maggioranza dello scorso mese di gennaio che per troppo tempo è stato tenuto nel cassetto. L’obiettivo della richiesta di procedere nelle votazioni sul testo base in commissione è quello di recuperare un ritardo in questo senso, visto che il 20 settembre si terrà il referendum sul taglio dei parlamentari e l`impegno di tutta la maggioranza era quello di modificare la legge elettorale per correggere lo squilibrio di rappresentanza territoriale e politica, prima della consultazione referendaria. Prendiamo atto prosegue il Pd – che Italia Viva ha cambiato idea rispetto all`accordo sottoscritto nel mese di gennaio e alle stesse dichiarazioni del loro capogruppo che definiva la modifica della legge elettorale ‘una priorità, rispetto alla quale da parte di Italia Viva c’è l’impegno totale per rispettare i tempi”. Caustica anche la Dem Barbara Pollastrini: “Italia Viva ha fatto da stampellina alla Lega e si è schierata con tutto il centrodestra nel bloccare il voto sul testo base della legge elettorale. E` una scelta politica grave che avrà conseguenze per una assenza di lealtà e per gli argomenti utilizzati”.

“Nella maggioranza c`è chi dimentica che non abbiamo fatto nascere questo governo per fare una legge elettorale, ma per dare una prospettiva al Paese e salvarlo dalla deriva sovranista” dichiara invece il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti. “Noi vogliamo pensare alle cittadine e ai cittadini che sono in affanno, spiace invece che di fronte a una crisi senza precedenti ci sia chi pensa ai seggi e arrivi a mettere in discussione governo e maggioranza in nome di indecifrabili alchimie politiche”, conclude. Per il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Costituzionali alla Camera, Vittoria Baldino, “prendiamo atto che Italia Viva è venuta meno agli impegni assunti. L`accordo per una nuova legge elettorale in senso proporzionale era stato siglato anche con loro appena sette mesi fa, a gennaio. Era una proposta condivisa sia tecnicamente che politicamente. Oggi invece, di fatto, ha votato con le opposizioni di centrodestra”.

Secondo Forza Italia, invece, “la maggioranza si spacca nell`ufficio di presidenza della I Commissione e viene sventata la forzatura sulla legge elettorale tentata da Pd, M5S e Leu”. “La richiesta di convocare un ulteriore ufficio di presidenza oggi – dice la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria, vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali – e, in seno all`ufficio di presidenza convocato, chiedere di votare già lunedì prossimo l`adozione del testo base della legge elettorale, quando appena ieri lo stesso ufficio aveva deciso all`unanimità, su proposta del Pd, di far slittare l`esame della riforma al momento in cui si fossero sanati i vizi sulla composizione della Commissione e vi fosse stata dunque una determinazione da parte della maggioranza stessa, è stato un boomerang”. “Con la compattezza del centrodestra e lo sganciamento di Italia Viva dal diktat della coalizione di governo spinta dal Pd è stata sbarrata la strada ad un blitz antidemocratico e irresponsabile – prosegue l’esponente azzurra -. E` infatti inconcepibile che il sistema di voto, le regole del gioco che dovrebbero essere il frutto di un`ampia condivisione tra le diverse forze in Parlamento, diventi il tema cardine in un momento di crisi sociale dove le priorità e le esigenze degli italiani sono ben altre a partire da lavoro, tasse, famiglia”, conclude Calabria.

“Il mancato accordo sulla legge elettorale è un motivo in più per votare no al referendum sul taglio dei parlamentari, che a questo punto è a tutti gli effetti un taglio alla democrazia e una mutilazione della Costituzione – afferma Benedetto Della Vedova, segretario di Più Europa, promotore del comitato per il No -. Con il taglio dei parlamentari – sottolinea Della Vedova – il Pd accettò l`agenda antipolitica e antiparlamentare del M5S: anziché respingere al mittente il ricatto sul Conte bis, promise correttivi prima del referendum. Come avevamo previsto, non si è fatto nulla nemmeno sulla legge elettorale. Avremo il trionfo antipolitico senza riequilibri e correzioni: un capolavoro”.

Per la Lega, infine, “l`ufficio di presidenza della I Commissione ha respinto la forzatura richiesta dal Pd di votare in fretta e furia il testo della riforma elettorale”. “Finalmente in Commissione ha trionfato il buonsenso – afferma il deputato Igor Iezzi, capogruppo del Carroccio in Commissione affari costituzionali -. Sulle regole istituzionali non ci possono essere forzature, la legge elettorale non è una priorità e non può essere affrontata senza dialogare con l`opposizione”.

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