In crisi il patto del Nazareno, in bilico anche le riforme istituzionali, almeno per quanto compete a Forza Italia. E così Francesco Paolo Sisto si dimette dall’incarico di relatore delle riforme.Il partito di Berlusconi non ricuce lo strappo dopo l’elezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica. In gioco, sottolineano tutti, non è il nome in sé ma il metodo usato da Matteo Renzi. Sisto, che rimane presidente della Commissione Affari Costituzionali, sintetizza ironicamente “no patto, no relatore”. “Il Partito democratico aveva con noi un percorso che si è interrotto per cause a noi non imputabili, quindi conseguentemente ci prendiamo la libertà di votare quello che ci piace. (…) Quindi non soltanto opposizione dura su politica e scelte del governo, ma anche ripresa della pienezza dei poteri sulle riforme”. Da parte sua il governo Renzi fa mostra di tranquillità e per il ministro Boschi il cammino delle riforme non è in pericolo. Ma l’evoluzione politica è guardata con interesse estremo sia dalla sinistra con Sel, sia dalla destra delle Lega di Matteo Salvini che vara con Berlusconi il patto anti-Renzi. Insomma un panorama rivoluzionato. La politica è fatta di scelte, l’importante è essere coerenti e dare ai nostri elettori un messaggio chiaro. (…). Noi siamo centrodestra dalla ‘c’ alla ‘a’, senza nessuna flessione e nemmeno, a questo punto, nessuna flessibilità sul percorso. Votiamo quello che ci piace, non per distruggere ma per costruire secondo le nostre idee.