Almeno 150 minuti a settimana di attività fisica di tipo aerobico a intensità moderata, che si traducono in poco più di 20 minuti al giorno. E’ la raccomandazione dell’ OMS-Organizzazione Mondiale della Sanità, rivolta agli adulti, anziani compresi, insistendo sui benefici per la salute di un’attività a intensità moderata e sul fatto che i livelli consigliati possono essere accumulati esercitandosi per intervalli relativamente brevi di tempo. Bambini e giovani dovrebbero praticare un totale di almeno 60 minuti al giorno di attività fisica, da moderata a intensa. Tra gli obiettivi dell’OMS a livello mondiale, ottenere una riduzione relativa del 10% della prevalenza dell’insufficiente attività fisica entro il 2025.
L’inattività fisica, denuncia l’OMS, è divenuta tra i principali fattori di rischio per la salute: in Europa è ritenuta responsabile ogni anno di un milione di decessi (il 10% circa del totale) e di 8,3 milioni di anni persi al netto della disabilità. Si stima che all’inattività fisica siano imputabili il 5% delle affezioni coronariche, il 7% dei diabeti di tipo 2, il 9% dei tumori al seno e il 10% dei tumori del colon. Inoltre, molti paesi della regione hanno visto le percentuali relative al numero di persone sovrappeso e obese aumentare negli ultimi decenni. I dati sono allarmanti: in 46 paesi (l’87% della Regione), oltre la metà degli adulti sono sovrappeso od obesi, ed in diversi casi si arriva a sfiorare il 70% della popolazione adulta.
Anche per i giovani la situazione non è delle migliori: l’aumento della sedentarietà di bambini e adolescenti desta allarme. I dati raccolti dalla “Childhood Obesity Surveillance Initiative” condotta in Europa dall’OMS dimostrano che, in alcuni paesi, quasi il 50% dei bambini di otto anni di età sono sovrappeso e oltre il 25% è obeso. Per ridurre l’inattività fisica, l’OMS avanza alcune proposte, come andare di più a piedi o in bicicletta per ridurre le emissioni di gas serra, l’inquinamento atmosferico, quello acustico e il congestionamento del traffico. Inoltre, più attività fisica significherebbe maggiori opportunità economiche per tutta una serie di settori, come l’industria, i trasporti, i servizi sanitari, lo sport e il turismo.