Colpire le cellule tumorali con la massima precisione ed efficacia, senza rischiare di danneggiare gli organi e i tessuti sani circostanti. E’ questa la funzione dell’ avveniristica macchina per radioterapia in funzione da circa un anno all’ospedale San Pietro di Roma dei Fatebenefratelli. E una collaborazione tra il San Pietro e il Centro medico dell’ Università di Pittsbourgh (Upmc) che ha numerosi ospedali negli Usa e in Italia già gestisce il centro trapianti Ismett di Palermo. E’ la dimostrazione che anche in una situazione di rigore finanziario come quello della sanità laziale è possibile innovare, magari attraverso accordi internazionali. La macchina del San Pietro è una delle più avanzate al mondo, è stata la prima installata in Italia (ce n’è una seconda a Milano e altre in installazione) e serve malati da tutta Italia. “Questa macchina consente approcci differenti e più efficaci alla radioterapia – dice il direttore del Centro del San Pietro, professor Pier Carlo Gentile – e permette di avere trattamenti più precisi e intensi con effetti collaterali quasi inesistenti. Alcune volte, laddove il patiente non possa usufruire di un trattamento chirurgico, è anche alternativa alla chirurgia moderna”.
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